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Nei prossimi anni rivaluteremo il nostro rapporto con i social

È ormai diventato evidente quanto i social network siano di anno in anno sempre più popolari. Secondo il Digital 2020 di We Are Social, uno degli studi più rilevanti sull’uso di internet e sugli utenti dei social network nel mondo, su una popolazione di più di 7 miliardi di persone, i dispositivi mobili sono accessibili a più di 5 miliardi di persone (+2,4% rispetto al 2019), ovvero al 67% di persone sulla terra, le persone che accedono ad internet sono più di 4 miliardi e mezzo e gli utenti attivi sui social network sono 4,14 miliardi, oltre il 10% rispetto al 2019. Numeri che tendono a crescere con il passare degli anni.

Il mondo sta cambiando così velocemente che la domanda urgente che bisogna porsi è cosa potrebbe succedere dopo, se la vita si sposterà completamente negli spazi virtuali, e come useremo i social network. Se osserviamo un qualsiasi news feed di Facebook o di Instagram possiamo immediatamente capire quanto la condivisione di attimi di vita, impressioni e pensieri siano la normalità. Ma questo potrebbe cambiare. Potremmo non abbandonare mai completamente i social media ma controlleremo quali aspetti della nostra identità e della nostra vita che condividiamo.

Nei prossimi anni rivaluteremo il nostro rapporto con i social

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Quasi tutte le piattaforme che utilizziamo ci incoraggiano a condividere il più possibile la nostra vita personale, incentivandoci con più funzionalità, filtri e strumenti di monetizzazione. Invece della cura consapevole che caratterizzava le piattaforme del passato, i social continuano a promettere agli utenti che se semplicemente pubblicano di più su se stessi e sui loro amici, possono avere esperienze sociali più appaganti. Negli ultimi anni, tuttavia, le conversazioni pubbliche sugli elementi più oscuri delle piattaforme di social media – dalla raccolta di dati e questioni di privacy alle notizie false e alla propaganda – hanno portato a pensare più a come dovremmo usarli.

Nel prossimo decennio, mentre rivaluteremo il nostro rapporto con i social media, e per estensione, le società Big Tech che li gestiscono, vedremo più persone abbandonare completamente le piattaforme pubbliche, affidandosi a piccole comunità e gruppi su piattaforme più private come WhatsApp o Telegram. Dopotutto, per molti di noi, i social media non sono solo una fusione delle nostre vite sociali, ma sono anche intrecciati alle nostre vite economiche.

Vita sociale e vita economica

Dopo il Covid-19, i social media saranno essenziali sia per trovare lavoro, ma anche per esaminare potenziali dipendenti con largo anticipo rispetto a qualsiasi colloquio formale. Allora, cosa succede a quelli di noi che devono essere sui social media in qualche modo? Invece di condividere di più, potremmo gestire le nostre presenze online con una cura più attenta delle immagini che pubblichiamo, ma anche di ciò che scriviamo e come ci presentiamo più in generale.

Tutto ciò potrebbe rendere Internet un luogo più sicuro in cui abitare. Proprio come la cultura dei forum e dei blog, che hanno definito i primi anni dell’accesso a Internet, la separazione dall’identità virtuale può facilitare una situazione in cui gli utenti possono impostare i propri confini e parametri e curare le proprie identità, il tutto sentendosi più protetti e liberi di esprimersi.

Internet potrebbe diventare un luogo più sicuro

Le preoccupazioni sulla privacy sono in aumento poiché gli utenti dei social media stanno diventando sempre più consapevoli di come vengono utilizzati i loro dati. Questo forse porterà gli utenti a condividere di meno, sicuramente meno contenuti personali. Facebook afferma di aver registrato un calo del 21% negli aggiornamenti personali originali nel 2016 poiché gli utenti ora comunicano solo tramite articoli e meme condivisi. Gli utenti dei social media, in generale, condividono meno informazioni personali sulle principali reti e preferiscono mostrare ai loro amici contenuti esterni come un video interessante o un meme divertente. 

Ci sono diverse direzioni che i social media potrebbero intraprendere, senza che si sfoci per forza in una puntata di Black Mirror; secondo alcuni ricercatori i social media renderanno tutti i contenuti degli utenti, inclusi i singoli post, ricercabili tramite Google; anche lo shopping diventerà più comune sui canali dei social media; le aziende svilupperanno forti strategie di contenuto e avranno strategie uniche per ogni canale social, operando solo sui canali rilevanti; i nostri account pubblici saranno più neutri e inoffensivi e il nostro comportamento sulle piattaforme dipenderà dagli account che utilizziamo e dal contesto in cui li utilizziamo. 

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Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

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