fbpx
Tech

La Pubblica amministrazione sta investendo nel digitale ma ancora non basta

Aumentano gli investimenti della Pubblica amministrazione nel digitale ma la fotografia è ancora un modello sfocato dell’immagine auspicabile, anche alla luce degli obiettivi del PNRR. Lo conferma una ricerca congiunta dell’Osservatorio Agenda digitale del Politecnico di Milano e ContrattiPubblici.org, piattaforma per la business intelligence in ambito PA, realizzata dalla startup torinese Synapta.

La Pubblica amministrazione investe nel digitale ma ancora non basta

Adottando una metodologia impostata da Federico Maffezzini, senior advisor specializzato in public procurement e analisi di mercato, gli analisti di Synapta e del Politecnico di Milano si sono dati l’obiettivo di qualificare la spesa in soluzioni e servizi digitali, con un approccio bottom-up e analitico basato sull’analisi dei singoli contratti pubblici. Al centro della ricerca c’è il procurement pubblico, ovvero l’insieme di tutte le procedure di acquisto di beni e servizi da parte della Pubblica Amministrazione in senso lato, dagli enti locali alla PA centrale, passando per le società controllate e partecipate.

Contrattipubblici.org, il più completo database e motore di ricerca dei contratti pubblici italiani per la trasparenza e l’efficienza nel public procurement, insieme agli esperti del PoliMi, ha fotografato l’andamento della spesa pubblica in servizi digitali, riscontrando negli ultimi anni una crescita minore di quella che ci si potrebbe aspettare per un settore così strategico per la crescita del Paese.

Pubblica amministrazione digitale

Tra il 2016 ed il 2018, i nuovi contratti aggiudicati sono calati da 4,27 a 2,86 miliardi, e la crescita del 2019 (a 4,09 miliardi) non è proseguita nel 2020, stabile a 4,07 miliardi. 

Ciò è coerente con le analisi dell’Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano a livello internazionale: la spesa pubblica in ambito ICT (che include quella in servizi digitali) è stata pari a soli 115 euro pro capite lo scorso anno, un dato decisamente sotto la media dei grandi paesi omologhi all’Italia, molti dei quali investono due o tre volte di più. Il Regno Unito primeggia con 323 euro, davanti alla Germania (207), seguita a poca distanza dalla Francia (186).

La pandemia è stato il primo catalizzatore

Un altro punto critico riguarda le gare pubbliche per servizi digitali avviate nel 2020, per la metà delle quali non è ancora nota un’aggiudicazione definitiva. L’anno scorso poi è aumentato l’interesse delle PA in smart working, blockchain e droni ma queste voci vanno ulteriormente qualificate utilizzando i dati di ContrattiPubblici.org: ad esempio, gli investimenti più importanti legati allo smart working hanno riguardato gli acquisti di computer portatili (per 189 milioni di euro, con un aumento del 178% rispetto al 2019), dando una risposta senz’altro concreta, ma anche di tipo molto emergenziale alla domanda di lavoro da remoto legato al contrasto del Covid-19.

Secondo la ricerca il 67% dell’intero mercato di servizi digitali risulta concentrato nelle mani di 50 fornitori e la concentrazione aumenta in ambiti più settoriali: ad esempio, i primi dieci attori coprono il 47% della spesa in eProcurement (ovvero, le piattaforme digitali per la gestione degli acquisti pubblici).Un focus interessante inoltre riguarda la spesa pubblica dal 2016 al 2020 in SPID, ANPR e pagoPA: il 79% di essa è concentrato nelle mani di 10 fornitori.

Pubblica amministrazione digitale

Il contesto normativo non aiuta. L’instabilità, dovuta alle continue modifiche legislative, la frammentarietà e l’incompletezza delle norme, oltre alla coesistenza di disposizioni di segno opposto sono i nemici che fronteggia il procurement pubblico. Le insidie sono molte ma la sfida è aperta.

Ad esempio in Italia esistono ancora molte disparità a livello geografico: tra il 2016 e il 2020 la spesa in servizi digitali degli Enti Locali (Regioni, Comuni, Asl) è stata di 1,59 miliardi nel Nord-ovest, quasi 100 euro a testa, contro gli 0,96 di Sud e Isole, meno di 50 euro pro capite. Inoltre la pandemia non ha certo aiutato ad ottimizzare e razionalizzare i processi, pur avendo costretto a qualche passo avanti “emergenziale” su alcuni temi legati al digitale, mentre le opportunità del PNNR, se non gestite in maniera efficace, rischiano di trasformarsi in un pericolo.

Mars Gaming MSBXW Bianco, RGB Soundbar, Bluethooth 5.0 +...
  • POTENZA 10W: Goditi il pieno volume e l'eccellente qualità del suono mentre giochi, guardi film, serie o ascolti la...
  • DYNAMIC RGB: Scegli tra 5 spettacolari modalità di illuminazione dinamica RGB grazie a un sistema touch sulla parte...
  • BLUETOOTH 5.0 + JACK: Versatilità totale grazie al wireless Bluetooth 5.0 di ultima generazione e alla connessione...

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button