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Recensione Huawei FreeBuds Lite: il true wireless semplice ed intuitivo

Solidi, pratici e con una buona autonomia: gli auricolari di Huawei ci sono davvero piaciuti

Le Huawei FreeBuds Lite sono le prime cuffie true wireless che ho usato intensivamente e, credetemi, tornare al classico cavo o agli auricolari Bluetooth con archetto sarà piuttosto difficile. Le FreeBuds Lite infatti sono estremamente semplici da usare e sorprendentemente longeve. Due caratteristiche che me le hanno fatte davvero amare. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione.

Huawei FreeBuds Lite: un look famigliare

La confezione degli auricolari true wireless del colosso asiatico è piuttosto minimale: abbiamo le cuffie, l’astuccio per la ricarica, due paia di gommini aggiuntivi, un cortissimo cavo microUSB e la manualistica. Non fate l’errore di buttare dalla finestra le indicazioni: vi serviranno per capire come interagire con gli auricolari.

Tranquilli, nulla di complicato. Sono davvero poche le cose che dovete conoscere prima di iniziare ad usare le FreeBuds Lite:

  • vi bastano 2 secondi di pressione sul piccolo tasto posteriore della confezione per avviare il pairing;
  • premendo lo stesso pulsante per 10 secondi potete resettare gli auricolari qualora qualcosa fosse andato storto;
  • il piccolo LED presente sulla parte frontale della custodia è verde quando avete ancora batteria e rosso quando è necessario ricaricarlo.

A questo punto sapete quasi tutto ciò che serve per iniziare ad usare questi auricolari in-ear, auricolari realizzati in policarbonato e caratterizzati da una superficie esterna sensibile al vostro tocco. Non aspettatevi grandi funzionalità: questi Huawei FreeBuds Lite vi consentono di fare il minimo indispensabile. Il doppio tap sull’auricolare di destra vi permetterà di mettere in pausa la riproduzione e di riprenderla quando necessario, ma anche di rispondere alle chiamate senza dover estrarre dalla tasca lo smartphone; lo stesso gesto sull’auricolare sinistro invece richiamerà l’assistente virtuale di turno.

Due giorni a Londra con le Huawei FreeBuds Lite

Ho deciso di mettere alla prova le Huawei FreeBuds Lite approfittando di un breve viaggio nella capitale britannica. Una due-giorni durante la quale ho preso due aerei, effettuato diverse telefonate, approfittato di due lunghissimi viaggi in taxi per guardare qualche video e naturalmente ascoltato un po’ di musica. In tutte queste occasioni ho usato gli auricolari del colosso asiatico senza dover mai ricaricare l’astuccio.

I 55 mAh degli auricolari, uniti a 410 mAh della scatolina che li contiene, vi consente di coprire agilmente una dozzina di ore di utilizzo, facendo però le dovute pause visto che, lontane dal loro astuccio, le cuffie garantiscono circa 3 ore di autonomia.

Il mio viaggio a Londra però non ha messo alla prova solo la batteria di queste FreeBuds Lite, ma anche la comodità, a mio avviso davvero estrema. Una volta estratti dall’astuccio infatti gli auricolari si collegano autonomamente allo smartphone, senza richiedere quindi nessun genere di intervento da parte vostra. Inoltre vi basterà toglierne uno per mettere automaticamente in pausa musica o video, così potete interagire con gli altri in modo semplice ed immediato.

A questo punto vi chiederete perché togliere una delle cuffie invece di usare il doppio tap? Due i motivi principali. Il primo – estremamente banale – riguarda la velocità: sfilarlo dall’orecchio è un gesto tendenzialmente più rapido ed intuitivo. Il secondo è legato all’isolamento acustico che offrono le FreeBuds Lite: non c’è cancellazione del rumore, ma la natura in-ear del prodotto consente l’attenuazione meccanica di qualsiasi suono esterno. Per evitare quindi di avere un tono di voce inutilmente alto o di non sentire ciò che mi stavano dicendo, ho spesso preferito togliere uno dei due auricolari.

Il comfort di queste cuffie è infine legato anche alla custodia di ricarica. Piccolo, leggero e compatto, l’astuccio è perfetto sia per le vostre tasche che per qualsiasi borsa o zaino siate soliti usare. Non vi accorgerete nemmeno di averlo.

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Audio e connettività

Ok, è tutto molto bello, ma com’è l’audio? Non aspettatevi un’esperienza sonora rivoluzionaria, ma a conti fatti i due driver svolgono un buon lavoro, garantendo alti e medi piuttosto convincenti. Mancano invece i bassi, una pecca che farà storcere il naso agli audiofili ma, in fondo, non è a loro che Huawei si rivolge.

Promossi anche i 4 microfoni, che garantiscono chiamate di buona qualità anche in ambiente piuttosto rumorosi – incluse strade ed aeroporti -, strizzando di fatto l’occhio a chi vuole un paio di auricolari true wireless adatti in primis all’attività lavorativa.

Buona infine la connettività, che sfrutta il meno recente Bluetooth 4.2 ma che si è rivelata decisamente solida. Il segnale infatti è davvero stabile, cosa che evita disconnessioni accidentali sia con lo smartphone sia tra i due auricolari.

Un’app superflua

Sul Google Play Store potete trovare l’applicazione dedicata a queste Huawei FreeBuds Lite, ma sappiate che è praticamente inutile. L’app infatti include solo due tasti: uno per l’aggiornamento del firmware – non particolarmente indolore purtroppo – e uno che rimanda alle istruzioni per il corretto utilizzo del prodotto.

Niente possibilità di personalizzare l’ascolto o di modificare le funzioni legate al doppio tap: dovrete accontentarvi di ciò che offrono le cuffie di default.

FreeBuds Lite
FreeBuds Lite
Price: Free

Huawei FreeBuds Lite: comprarle oppure no?

Gli auricolari della società asiatica mi hanno indubbiamente convinta. Con 129,90 euro vi portate a casa un paio di auricolari solidi, pratici, con una buona autonomia e per altro quasi incollati alle vostre orecchie. Persino durante un normale allenamento o una classica corsa sono rimaste perfettamente ancorate al mio orecchio.

Non sono ovviamente perfette, e perdono qualcosina quando si parla di qualità audio, ma se cercate qualcosa di comodo e versatile fanno sicuramente al caso vostro.

Huawei FreeBuds Lite

Pro Pros Icon
  • Bel design (ma non originale)
  • Buona autonomia
  • Grande comodità
  • Ottima connettività
Contro Cons Icon
  • Qualità audio migliorabile

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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