All’inizio era quasi frustrante dover attendere così tanto prima di poter giocare ad un episodio: adesso, invece, il tempo dovrebbe fermarsi. Qualche giorno fa è uscito Faith, il quarto episodio di Life is Strange 2 e ciò significa che la fine è più vicina di quanto potessimo immaginare.
L’intensità e lo stile di Dontnod si fanno sentire sempre di più con l’avanzare degli episodi e Faith è probabilmente quello più riuscito fino ad ora. Siete curiosi di sapere che cosa dovranno affrontare i fratelli Diaz? Scopriamolo insieme in questa recensione!
Una nuova prospettiva
Il terzo episodio ci ha fatto conoscere nuovi personaggi, alcuni simpatici e altri un po’ meno. Il nostro Sean ha sperimentato quella strana cosa chiamata amore e il piccolo Daniel è riuscito ad allenarsi con il suo potere, migliorando moltissimo.
Dal tragico incidente della piantagione sono passati esattamente due mesi e ritroviamo Sean in ospedale, finalmente sveglio dopo aver passato un periodo in coma. Il nostro lupo è ferito gravemente ma lentamente riesce a riprendersi e a fare amicizia con un simpatico infermiere: purtroppo però Daniel non è con lui. Il lupo più giovane è scomparso subito dopo l’incidente e non si sa che fine abbia fatto.
Il nostro compito, ovviamente, sarà fuggire dall’ospedale e cercare Daniel. La domanda però è come? Non preoccupatevi, giocate e lo scoprirete.
Il finale del terzo episodio è stato tragico ed inaspettato ma anche diverso per ogni giocatore: a seconda delle vostre scelte, avrete ottenuto uno dei vari finali che, all’inizio del quarto, garantirà o meno la presenza di altri personaggi quindi fate attenzione.
Una strada lunga e solitaria
Sean dovrà fare molta strada ed affrontare parecchi ostacoli prima di ritrovare il suo fratellino. Anche allora, però, non sarà semplice: dovrà fare affidamento sul loro rapporto, ricordando a Daniel cosa significa la parola “famiglia”.
Lungo il suo cammino Sean incontrerà persone poco raccomandabili che peggioreranno in parte la sua salute e lo butteranno giù in ogni modo ma anche persone che, nonostante riporteranno a galla parecchio dolore, saranno pronte ad aiutare lui e Daniel.
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Per la maggior parte dell’episodio saremo solo noi e Sean, per vedere il piccolo lupacchiotto dovremo attendere all’incirca l’ultima ora di gioco. In Faith vediamo un fratello maggiore più fragile, spaventato e sul punto di crollare quando meno ce lo aspettiamo: ciò che lo terrà in piedi sarà il ricordo di suo padre e la voglia di salvare Daniel, in modo da potergli assicurare un futuro migliore.
Il passato però è pronto a bussare alla porta dei nostri lupi: come reagiranno?
Che cosa significa “fede”?
Nel corso di Life is Strange 2 sono stati affrontati numerosi temi particolari, a partire dalla discriminazione alla legalizzazione di sostanze stupefacenti e problemi famigliari. Un tema che però non era stato ancora affrontato o messo in luce è proprio quello della fede.
“Che cosa significa fede?”
Questo è ciò che chiede un personaggio nel corso dell’episodio e qui, in Life is Strange, assume significati differenti. Durante questo episodio conosceremo un gruppo di credenti piuttosto particolari che mostreranno a Sean cosa significa per loro questa parola, che cosa racchiude.
Se scaviamo più a fondo, però, noteremo una sorta di denuncia nei confronti di questa comunità. Sembra che i produttori vogliano mettere in luce quanto in realtà queste persone siano ipocrite e false, sottolineando la loro noncuranza nei confronti dei bisognosi.
Per Sean, invece, la fede è un’altra cosa: in Faith è ritrovare suo fratello, assicurarsi che stia bene e portarlo al sicuro, a Puerto Lobos, a casa.
Emozioni intense e colonna sonora d’impatto
Quando si tratta di emozionare, Life is Strange si trova sempre al primo posto. Questo episodio ci mostra sofferenza, terrore e coraggio e, grazie ad una colonna sonora splendida (un altro punto forte di questa serie), ci permette di sentire in modo intenso tutte queste emozioni.
In un certo senso è come guardarsi allo specchio: soffriamo insieme a Sean, sentiamo quanto abbia bisogno di ritrovare suo fratello, di ritrovare la sua famiglia. Sentiamo quanto male faccia stare lontano da qualcuno a cui vogliamo bene, abbiamo paura insieme a Sean e diciamocelo, ogni pugno che il nostro lupo si beccava, lo sentivamo anche noi.
Le rappresentazioni deserte del Nevada, le gocce di sudore che scendono dalla fronte di Sean, ci fanno sentire il caldo di quel luogo e il peso soffocante che il ragazzo porta con sé. L’impotenza iniziale del protagonista dinnanzi ad ostacoli che sembrano impossibili ci spezza in due, proprio come fa con lui.
Faith è senza dubbio l’episodio più riuscito proprio per questo, perché trasmette emozioni reali e ci permette di accompagnare i protagonisti durante questo lungo cammino. Ci permette di sentire tutto ciò, diventando un tutt’uno con il gioco e non capita spesso.
Dontnod non perde colpi e continua a stupire tutti con questa intensa e meravigliosa storia, cancellando i dubbi iniziali che assalivano i giocatori all’annuncio di un nuovo capitolo di Life is Strange senza Chloe e Max.
Life is Strange 2 - Episode 4: Faith
Pro
- Storia accattivante
- Emozioni più intense
- Nuovi personaggi interessanti
Contro
- Daniel è poco presente
- Poche scelte rispetto ai precedenti episodi
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