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Zuckerberg come Musk: licenzierà migliaia di dipendenti?

L’indiscrezione è del Wall Street Journal

Solo pochi giorni fa dicevamo che qualcosa non va, nell’universo dorato delle Big tech.

Qualcosa non va in previsione della stretta futura che proverrà, almeno nell’Unione europea, dall’effettiva entrata in vigore (il 2 maggio 2003) del Digital Markets Act.

Qualcosa non va, poi, dai dati – in discesa quasi per tutti – dell’ultima trimestrale. Al punto che, ad esempio, Amazon ha fatto sapere di aver bloccato le nuove assunzioni.

Ma soprattutto, qualcosa non va per le ondate di licenziamenti che stanno investendo i giganti del comparto tecnologico. Lo ha fatto Microsoft. E, con i soliti toni reboanti, lo ha fatto Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter. Che ha lasciato a casa circa 7.500 dipendenti, pari alla metà dell’organico. E sembra lo abbia fatto via mail, e senza il preavviso previsto per legge, al punto che una parte di chi ha perso il posto di lavoro si è organizzata in una class action. Per non parlare dei dipendenti licenziati per errore e richiamati frettolosamente in servizio.

E ora, stando almeno a quanto scrive il Wall Street Journal, toccherebbe a Mark Zuckerberg tagliare i propri dipendenti.

Scopriamo qualcosa di più sull’indiscrezione del quotidiano statunitense.

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Zuckerberg lascerà a casa migliaia di dipendenti

Dopo Twitter, dunque, sarà Meta a licenziare in massa parte del personale. A dare la notizia, nella giornata di domenica 6 novembre, è stato il Wall Street Journal.

Sarà adesso Zuckerberg a lasciare a casa migliaia di dipendenti: è l’onda lunga di una crisi economica iniziata con la pandemia e aggravatasi con il conflitto russo-ucraino.

Secondo il WSJ i tagli al personale saranno annunciati mercoledì 16 novembre. Fonti informate hanno fatto sapere il giornale che resteranno senza impiego “migliaia di persone”.

Per quanto, percentualmente, dovremmo essere lontani dal taglio drastico operato da Musk nei confronti dei dipendenti di Twitter (circa la metà dei dipendenti, ovvero 7.500 persone, sono state sollevate dall’incarico), potrebbe comunque trattarsi del licenziamento di massa più imponente di sempre per una Big tech. Questo perché nel settembre dello scorso anno l’azienda con sede a Menlo Park ha dichiarato di poter contare su un totale di 87.000 impiegati.

Pare che i dirigenti di Meta abbiano detto ai dipendenti di cancellare i viaggi non essenziali a partire da questa settimana.

Le avvisaglie di settembre

Proprio alla fine di settembre, esattamente il giorno 29, Bloomberg aveva dato una notizia, che vi abbiamo riportato in un articolo.

Quella secondo cui Zuckerberg avrebbe annunciato un taglio del personale, per la prima volta dopo 18 anni.

Sarebbe successo in una riunione privata nella quale l’ad avrebbe delineato un piano di riorganizzazione aziendale. E avrebbe detto: “Il nostro piano è di ridurre costantemente la crescita dell’organico nel prossimo anno. Molti team si ridurranno in modo da poter spostare l’energia in altre aree e volevo dare ai nostri leader la possibilità di decidere all’interno dei loro team dove raddoppiare e dove ristrutturare i team”.

I problemi di Meta

Numerosi, negli ultimi tempi, i problemi di Meta.

Forse è iniziato tutto con lo scandalo dei Facebook Papers, che ha marginalizzato il social e minato la credibilità dell’azienda.

Da lì, il rebranding e il successo sempre crescente di altri competitors, in primis TikTok. A ciò si aggiungano i ricavi in discesa per via dei tagli alle spese pubblicitarie, e le difficoltà in Borsa.

Anche il patrimonio dello stesso Zuckerberg ne sta risentendo: il patron di Meta, nella periodica classifica di Bloomberg, è scivolato al ventottesimo posto tra gli uomini più ricchi del pianeta. Il suo patrimonio è sceso a “soli” 38,2 miliardi di dollari, ed è stato superato dall’imprenditore italiano Giovanni Ferrero.

Mark Zuckerberg: La biografia
  • Ichbiah, Daniel (Autore)

Il Metaverso, grande punto interrogativo

C’è infine il nodo del Metaverso.

Meta giorni fa ha comunicato i risultati finanziari dell’ultimo trimestre, deludenti per gli investitori. Il già citato calo degli introiti pubblicitari ha fatto registrare un -4% rispetto al 2021, e a fine ottobre le azioni della società avevano perso ben il 24,56%.

Su queste contrazioni pare che ci sia, per così dire, proprio lo zampino del Metaverso. Cioè dei cospicui investimenti che, secondo una dichiarazione dell’azienda, porterà nel futuro prossimo a un ulteriore calo del valore delle azioni.

Ma lo stesso Metaverso resta un grande punto interrogativo, e gli investitori cominciano a essere scettici.

La sensazione è che quella del Metaverso (operazione per cui, ricordiamolo, saranno investiti 10 miliardi di dollari per 10 anni consecutivi) sia una scommessa a lungo termine. Ma in quanti, con un’azienda in queste precarie condizioni di salute, sono disposti ad attendere? E, possiamo ben dirlo, a scommettere al buio?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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