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Nextdoor: la solitudine si combatte anche con lo smartphone

Nextdoor è l’app che propone di combattere la solitudine. Le testimonianze di alcuni membri italiani di Nextdoor ne dimostrano il funzionamento.

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Nextdoor: l’app contro  la solitudine 

Nell’epoca dell’iperconnessione, dove ognuno di noi è costantemente connesso e immerso in una rete di social network, la solitudine sembra un lontano ricordo. Tuttavia, i ritmi frenetici, uniti a un’eccessiva riservatezza, portano spesso a isolarsi sempre di più nel proprio mondo virtuale. Che si parli di anziani, a volte poco supportati dalle reti familiari, o di giovani e adulti, ognuno di loro è sempre più dedito a nascondersi dietro lo schermo.

nextdoor app

Nextdoor, con la sua app, si è posta l’obiettivo di sensibilizzare  il tema della solitudine. L’anno scorso ha lanciato la seconda campagna denominata  “La mia porta è aperta“: un movimento solidale tra vicini di casa per combattere la solitudine e l’isolamento sociale, partendo dal quartiere.

Naturalmente – afferma Amedeo Galano, Head of Community di Nextdoor per l’Italiail primo passo per conoscersi è quello di incontrarsi con i propri vicini ad esempio per un caffè o un aperitivo. Come ha dimostrato l’indagine che abbiamo condotto è emerso che a partire dal lancio dell’iniziativa queste due parole sono state menzionate, in poco tempo, più di 1.400 volte. Non ci sorprende che piccole azioni come queste siano spesso i primi passi verso la trasformazione del vicinato in una community forte e coesa, una vera e propria “finestra sul vicinato” in cui le persone si aprono, si supportano e si conoscono realmente”.

Le testimonianze italiane

Tuttavia c’è chi si è spinto a coinvolgere l’intero quartiere. Un esempio è quello di Chiara, una giovane Ambasciatrice Netxdoor di Porta Venezia a Milano. Chiara ha aperto un club del libro per i propri vicini che può essere prenotato  attraverso l’app. Il suo vicino di casa, Antonio ha così potuto festeggiare con più di venti persone il proprio compleanno, annientando la solitudine della propria abitazione.

Un’altro esemplare esempio è quello del quartiere di Bruzzano a MIlano. Ha ospitato una raccolta alimentare destinata ai bisognosi, arrivando a coinvolgere i residenti dei quartieri vicini. Attraverso queste esperienze gli italiani hanno dimostrato una grande sensibilità e un particolare coinvolgimento. Solo in Italia sono più 10.000 persone gli utenti iscritti a Nextdoor. Inoltre, in  un recente studio dell’azienda, si nota come la parola solitudine è stata menzionata esplicitamente più di 1000 volte. 

La parola di Ilaria Merici

L’importanza di contrastare la solitudine, stringendo legami positivi viene commentata anche da Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano.

“La solitudine è diventata sempre più esito di insane dinamiche relazionali. È un fattore sociale così pervasivo da aver abbattuto i muri dell’età: molti pazienti lamentano di sentirsi soli, di non avere nessuno che dimostri affetto, di non sapere in compagnia di chi svolgere alcune attività. Al di là della tecnologia, che distrae e allontana lo sguardo dalla realtà, mi sembra più importante recuperare la capacità di provare empatia: se sono in grado di sentire ciò che prova un altro, riesco a riconoscere lo stesso stato d’animo dentro di me. Il circolo relazionale porta a osservare gli sguardi, notare un tono di voce, interpretare la chiusura che arriva anche dalla postura e dall’andatura. Viviamo ormai in una società che accetta il no per rispetto, per non invadere, ma ci sono persone che non aspettano altro che qualcuno insista, che vada oltre quel rifiuto per sentirsi visti e accolti e inclusi. Impariamo a non mollare, a partecipare, a invitare, a organizzare attività anche con estranei. Uno sconosciuto è tale finché non sono disposto ad aprirmi e farmi conoscere. Rompiamo gli schemi dell’abitudine per coltivare rapporti sociali reali, regalare un sorriso, tendere una mano, fare un invito, proporre un’attività: dall’altra parte c’è qualcuno a cui cambiare la giornata”.

Nextdoor, grazie alla sua iniziativa, è riuscita a imporsi come uno strumento utile e concreto per combattere l’isolamento sociale. Attraverso lei, alcune persone si sono conosciute e si sono incontrate, organizzando eventi e attività.

Un bellissimo esempio di come la tecnologia e i social network possono anche contribuire a restituire un senso di vicinanza umana che muri e display, molto spesso, ci fanno mancare.

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Michele Caliani

Innamorato del mondo e affascinato dalle cose impossibili. Convivo con il mio smartphone e la rete. Nella mia vita suono il pianoforte e nel tempo libero grattugio il violoncello.

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