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Il punto sulla causa di Apple contro Nso Group

La società israeliana ha sviluppato lo spyware Pegasus

Apple fa causa a Nso Group, società israeliana che ha sviluppato lo spyware Pegasus. Con cui, secondo l’azienda di Cupertino, Nso avrebbe spiato gli utenti iOS.

I colossi del tech stanno vivendo una stagione piena di insidie. Vengono accusati o (come in questo caso) accusano di un utilizzo illegale della tecnologia, spesso a spese degli utenti o della libera concorrenza.

È ancora freschissima l’eco del clamore suscitato dai Facebook Papers, che hanno messo in crisi la società di Zuckerberg. Il quale, fortuna per lui, ha cambiato il nome del gruppo in Meta e concentrato l’attenzione, propria e altrui, sul metaverso.

Ancora più recente, parlando proprio di libera concorrenza, è la doppia condanna che nel nostro Paese l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto ad Amazon e ad Apple. Il motivo? Un accordo del 2018 che, in violazione appunto delle regole sulla concorrenza, limitava la vendita dei prodotti Apple su Amazon.it alla stessa Apple e ad appena una ventina di rivenditori autorizzati.

Stavolta è invece l’azienda di Cupertino a denunciare: Apple ha fatto causa a Nso Group, l’azienda israeliana che ha sviluppato lo spyware Pegasus. Apple lo rende noto martedì 23 novembre con un post sul proprio sito. Cosa è successo?

Apple fa causa a Nso Group

Apple fa causa a Nso Group per via di uno spyware sviluppato dall’azienda israeliana.

Che, potremmo dire con una battuta, ha preso troppo alla lettera il proprio nome e il proprio compito, spiando i clienti del colosso di Cupertino.

L’accusa di Apple a Nso Group, si legge nel post, è quella di aver “infettato i dispositivi delle vittime con il suo spyware Pegasus. Per prevenire ulteriori abusi e danni ai suoi utenti, Apple sta anche cercando un’ingiunzione permanente per vietare a Nso Group di utilizzare qualsiasi software, servizio o dispositivo Apple.”

nso group

Lo spyware di Nso

Nso Group crea una tecnologia di sorveglianza sofisticata e sponsorizzata dallo Stato che consente al suo spyware altamente mirato di sorvegliare le sue vittime”, prosegue la nota.

Nello specifico, a essere sotto accusa è il loro più famoso software, Pegasus. In grado di infettare il dispositivo di un utente e accedere suo malgrado a una grande quantità di attività e servizi: fotocamera, microfono, galleria di fotografie, posizione, messaggi, e-mail e chiamate.

Pegasus veniva veicolato nei dispositivi Apple tramite una vulnerabilità di sistema chiamata FORCEDENTRY. Il problema è stato risolto per i dispositivi che girano con iOS 15 e versioni successive.

Giornalisti e attivisti nel mirino

Ad abusare di Pegasus sarebbero stati diversi governi, che in questo modo avrebbero controllato le attività di giornalisti, accademici, attivisti e oppositori politici.

Lo scandalo, da noi riportato in un altro articolo, era scoppiato a luglio. Quando ben 16 testate giornalistiche avevano fatto luce su una lista di 50.000 numeri telefonici controllati da Pegasus, che Nso avrebbe rivenduto a una serie di governi autoritari.

Ma non solo: tra gli intercettati si è parlato anche di uomini politici di primissimo livello, come il presidente francese Emmanuel Macron. Che pare essere stato controllato dal Marocco già dal 2019.

Apple dopo Facebook

Questa è la seconda denuncia ai danni di Nso Group nell’arco di due anni. Nel 2019 a intentare una causa contro l’azienda israeliana era stata Facebook, a tutela degli utenti di WhatsApp.

Ed è recentissima la notizia secondo cui, per via di questa scarsa chiarezza nelle operazioni, il governo degli Stati Uniti ha deciso di mettere al bando Nso Group. La società è finita nella blacklist federale: il che significa che Nso non potrà più acquistare tecnologia americana.

La dichiarazione di Apple

Nella nota di Apple appare anche un virgolettato di Craig Federighi, Senior Vice President Software Engineering.

Federighi ha detto: “Gli attori sponsorizzati dallo stato come il gruppo Nso spendono milioni di dollari in sofisticate tecnologie di sorveglianza senza un’effettiva responsabilità. Questo deve cambiare.

I dispositivi Apple sono l’hardware consumer più sicuro sul mercato, ma le aziende private che sviluppano spyware sponsorizzati dallo Stato sono diventate ancora più pericolose. Sebbene queste minacce alla sicurezza informatica abbiano un impatto solo su un numero molto limitato dei nostri clienti, prendiamo molto sul serio qualsiasi attacco ai nostri utenti e lavoriamo costantemente per rafforzare la sicurezza e le protezioni della privacy in iOS per mantenere tutti i nostri utenti al sicuro”.

Apple e la sicurezza degli utenti

A tutela della sicurezza dei suoi utenti, Apple fa sapere nella nota che “contribuirà con 10 milioni di dollari, oltre a eventuali danni derivanti dalla causa, alle organizzazioni che perseguono la ricerca e la difesa della sorveglianza informatica”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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