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Ripercorriamo cinque tra i principali avvenimenti tech del 2023

Dal boom dell’intelligenza artificiale generativa al balletto delle acquisizioni

L’anno si avvia alla conclusione ed è tempo di bilanci. Inevitabile, per chi come Tech Princess si occupa di tecnologia con una particolare attenzione alle ricadute sull’opinione pubblica, fare una breve retrospettiva su cinque dei principali avvenimenti tech del 2023.

A rileggerli in carrellata, si ha davvero l’impressione che più ci si addentra nel futuro e più le innovazioni sono e saranno rapide e clamorose, e pronte a modificare il nostro modo di vivere, di esprimerci e forse anche di pensare. Cominciamo.

Il boom dell’intelligenza artificiale generativa

La palma di avvenimento tech del 2023 va senz’altro alla straordinaria diffusione dell’intelligenza artificiale generativa.

Si tratta in realtà di una notizia ombrello, che ne contiene una grande quantità e varietà. Potremmo ad esempio eleggere ChatGPT (di cui il 20 novembre abbiamo festeggiato il primo anno di “vita”, e in questo caso le virgolette appaiono involontariamente ironiche) a capostipite dei chatbot conversazionali. Ma ormai non c’è colosso del comparto che non stia approntando, o abbia già mostrato al pubblico, un suo software di IA generativa.

Pensiamo poi, nell’arco di un solo anno, come si è modificato l’approccio all’argomento. Subito ci si è divisi in tifosi entusiasti o detrattori, poi sono cominciati i ragionamenti meno istintivi e si sono dati alle stampe volumi lungimiranti. E finalmente ci si è occupati (come spesso accade, ci ha pensato l’Europa) all’aspetto più importante della questione: l’IA generativa non va osteggiata, ma conosciuta e soprattutto normata, per poterla sfruttare nel modo migliore.

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Il balletto di Sam Altman in OpenAI

Il secondo degli avvenimenti tech del 2023 rimane nell’ambito dell’IA, e sembra ricalcare il valzer del 2022 che ha rigurdato l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk.

Stavolta, siamo nel novembre del 2023, il balletto ha visto come protagonista Sam Altman, a capo di OpenAI, prima allontanato dal consiglio di amministrazione, poi in odore di passare a Microsoft, infine tornato al timone di OpenAI, che ha invece riorganizzato quasi per intero il proprio board.

E sembra sia stato l’atteggiamento particolarmente libertario di Altman nei confronti dell’IA ad aver provocato il suo (brevissimo) siluramento.

I colpi di scena targati Elon Musk

Ma non bastano i riflettori puntati sull’intelligenza artificiale di casa OpenAI a fare di Sam Altman il personaggio tech dell’anno.

Sospettiamo che la palma vada ancora a lui, Elon Musk, il miliardario eccentrico e incline al colpo a effetto. Non si tratta, in questo caso, di un singolo avvenimento, ma di un numero difficilmente calcolabile di azioni e proclami. Per un parzialissimo elenco delle sue gesta lungo il 2023, ricordiamo il rebranding di Twitter in X (23 luglio), la tanto annunciata ma poi disattesa sfida contro Mark Zuckerberg in un match di arti marziali miste, e il solito nutrito corredo di annunci e decisioni curiosi e spesso poco comprensibili.

Peraltro, tutta l’eccentricità di Musk è stata riassunta in una biografia-best seller che abbiamo letto e recensito per voi.

L’affare Microsoft-Activision

Non sono davvero mancati i tira e molla, tra gli avvenimenti tech del 2023.

Un altro di non secondaria importanza è quello che riguarda l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft.

In estrema sintesi, l’affare da quasi 69 miliardi di dollari ha dovuto superare diversi veti. I due principali sono stati quello imposto dall’FTC, l’antitrust americano, e quello del CMA, garante per la concorrenza del Regno Unito. Il primo temeva che l’accordo avrebbe danneggiato i consumatori perché avrebbe limitato fortemente la concorrenza, mentre il secondo vedeva il rischio di una situazione di monopolio nel settore del cloud gaming. Il CMA ha dato il suo via libera definitivo all’operazione solo a ottobre.

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Guerre e fake news

Torniamo a parlare di intelligenza artificiale generativa, ma stavolta nella sua accezione deteriore. A dimostrazione di quanto urgenti siano, come dicevamo, norme chiare e univoche.

Il conflitto tra Russia e Ucraina prima, e quello tra Israele e Hamas poi, ci hanno ricordato come ormai ogni guerra guerreggiata abbia anche una sua controparte nelle fake news. Che, proprio sfruttando l’IA generativa di testi o immagini, oggi può essere molto raffinata, e domani chissà.

Per prendere il conflitto in Medio Oriente, gli esempi di diffusione di bufale dall’una e l’altra fazione sarebbero innumerevoli. Preferiamo ricordare che ancora una volta è stata l’Ue a intervenire con fermezza, aprendo un’indagine prima su X e poi su Meta e TikTok per disinformazione sulla guerra in corso tra Hamas e Israele.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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