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La recensione di Deadly Broadcast: ottima idea, pessimo risultato

Un gioco horror ambientato all'interno di un ospedale psichiatrico: cosa potrebbe andare storto?

Abbiamo provato Deadly Broadcast, il nuovo titolo horror in cooperativa di Apphic Games e siamo pronti per dirvi cosa ne pensiamo con questa recensione. Sarà riuscito a convincerci oppure no?

La recensione di Deadly Broadcast: un’ottima idea…

Il gioco è ambientato in un ospedale psichiatrico: qui uno scienziato, che in passato ha perso la sua amata, conduce esperimenti sui suoi pazienti. Il suo sogno più grande? Ricongiungersi con lei nel mondo dei sogni, con un corpo immortale. Il tempo passa e gli esperimenti dello scienziato iniziano ad avere finalmente successo.

Quest’ultimo decide quindi di entrare in una fase di sonno eterno con i suoi pazienti.

Per ragioni completamente sconosciute, una sera tutti i pazienti dell’ospedale, mossi da una forza maligna, uccidono tutte le guardie. Da quel momento in poi, l’edificio è stato abbandonato e considerato maledetto.

I protagonisti della nostra storia sono quattro ragazzi che, ignari di ciò che è accaduto all’interno dell’edificio, si recano nell’ospedale psichiatrico. Nella loro mente si tratta semplicemente di un edificio abbandonato, vuoto, ed è quindi il luogo perfetto per girare un video per i loro followers.

La loro presenza all’interno dell’edificio cambia le carte in tavola e risveglia improvvisamente lo scienziato, in parte umano e in parte zombie, insieme ai suoi pazienti. Lo scienziato, estremamente turbato da quanto accaduto – e da questi ragazzi che hanno interrotto il suo sogno – ordina ai suoi pazienti di catturare gli intrusi e di portarli a lui come pasto – colazione, pranzo o cena, è indifferente.

I nostri protagonisti dovranno quindi fare il possibile per fuggire da quel luogo spaventoso ma dovranno anche continuare a riprendere tutto. Con l’aiuto della squadra e degli spettatori, che continueranno a commentare l’avventura tramite social, riuscirà la squadra a sopravvivere?

… ma un pessimo risultato

Deadly Broadcast tech princess

La prima cosa da fare, come potete immaginare, è scegliere il proprio personaggio. A nostra disposizione abbiamo 4 personaggi che si contraddistinguono per professione, numero di followers e “personalità”.

La prima è Emily, una beauty blogger con 1.5 milioni di followers; poi troviamo George, un body builder (che però di body builder non ha nulla) con 860 mila followers; abbiamo poi Roberto, un gamer appassionato di titoli horror e d’azione con 400 mila followers e infine abbiamo Dave, con 630 mila followers, che lavora nel mondo tech.

Appena scelto il nostro personaggio, l’avventura – o disavventura – avrà inizio. Veniamo accolti da un piccolo video di presentazione che ci spiega a grandi linee la storia del famoso scienziato di cui vi abbiamo parlato poco fa.

Terminato il video, ci troviamo all’interno di una foresta buia di notte, sotto la pioggia. Tuttavia, dopo qualche passo, ci troveremo all’interno dell’ospedale. Iniziamo con il dire che il setting del titolo è molto interessante a primo impatto, nonostante si tratti di un’ambientazione spesso utilizzata in questo genere.

Sfortunatamente però le note dolenti vengono quasi subito a galla e la prima tra tutte è la visibilità. Ci spieghiamo meglio: ovviamente ci troviamo all’interno di un ospedale abbandonato e quindi buio; inoltre esplorarlo di notte durante una tempesta non ci aiuta a vedere meglio. Insomma, classiche vibes horror.

Questo quindi significa che il nostro personaggio dovrà procedere in avanti con una torcia.

Il problema è che la visuale è pessima: davanti a noi abbiamo un cerchio netto illuminato – ovvero la torcia – e intorno il buio completo. Per guardarsi ai lati dobbiamo spostare completamente la visuale e non c’è il tipo di dissolvenza che spesso si trova in altri giochi horror.

Il distacco tra luce e oscurità è fin troppo netto e, a lungo andare, diventa piuttosto fastidiosa come cosa, non solo per gli occhi ma anche per ciò che arriverà più avanti. In effetti però quello che accade dopo, senza fare troppi spoiler, non è poi un granché.

Una volta risvegliati i nemici troveremo qualche arma per poterci difendere ma è quasi inutile perché questi nemici non sono per niente spaventosi. Oltre ad essere estremamente lenti – il che ci permette di attaccare velocemente e ucciderli praticamente subito – non sono stati realizzati così bene, da un punto di vista grafico.

È quasi come se questo gioco provenisse dai meravigliosi anni ’90 senza però portarsi dietro niente di quegli anni. Ci troviamo davanti a creature completamente bianche, che tutto sembrano tranne che zombie, quasi stilizzate e prive di espressione (oltre che di personalità).

Da un punto di vista grafico generale il titolo risulta molto piatto e spoglio, e purtroppo si nota decisamente l’elemento low budget. Questo aspetto però non sempre è negativo perché anche se si dispone di un budget basso spesso si riesce comunque ad offrire un prodotto gradevole, magari offrendo una grafica mediocre ma un gameplay interessante.

Il gameplay aiuta il gioco a rialzarsi? Decisamente no. Il gameplay di Deadly Broadcast risulta quasi più piatto della grafica, noioso e anche ripetitivo. Non c’è azione, non c’è suspense, non c’è personalità. Questo ci dispiace molto perché l’intera idea alla base del gioco è molto interessante.

La chat può essere utile ma anche fastidiosa

L’idea di trasmettere in diretta streaming la propria permanenza all’interno dell’ospedale è originale e ci ha ricordato vagamente pellicole del calibro di Rec. Inoltre risulta molto utile nel caso in cui il giocatore non sappia cosa fare o si ritrovi improvvisamente bloccato perché gli utenti che commentano possono anche darci delle utili informazioni.

Tuttavia, in un gioco horror, avere la visuale libera e chiara è un aspetto molto importante quindi riteniamo che l’elemento chat live possa distogliere l’attenzione e risultare anche fastidioso. Inoltre se si è concentrati sul proprio obiettivo – quindi il non venire uccisi – non sarà semplice buttare un occhio sulla chat. Oppure, il continuo muoversi della chat ci distoglierà in men che non si dica dal nostro obiettivo.

In entrambi i casi, ci sono dei problemi.

La recensione di Deadly Broadcast: sì o no?

recensione deadly broadcast tech princess

Per quanto ci piaccia il genere horror, per noi è decisamente un no. L’idea di base per Deadly Broadcast è interessante, sia per quanto riguarda la trama che l’ambientazione e anche la scelta dei personaggi che decidono di trasmettere tutto in diretta streaming.

Ci sono però fin troppi errori, a partire da un gameplay rigido e ripetitivo, fino ad arrivare ad un comparto grafico che nel 2022 lascia molto a desiderare. Soprattutto, però, manca l’elemento tipico del genere horror: la tensione che sale, il brivido dietro la schiena, l’ansia di voltare l’angolo.

Forse con un budget superiore Deadly Broadcast avrebbe potuto offrire di più: o forse no. Questo non possiamo saperlo. Se siete comunque curiosi di provare il titolo, potete acquistarlo attraverso Steam.

PRO

  • Trama interessante

CONTRO

  • Gameplay ripetitivo e noioso
  • Grafica che lascia a desiderare
  • Nemici senza personalità
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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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