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La DeLorean DMC-12 sta tornando: presto ricomincerà la produzione

Chi non conosce la mitica DeLorean DMC-12, l’auto di Ritorno al Futuro?
La sportiva più famosa degli anni ’80 ha avuto una vita fuori dallo schermo molto burrascosa.
Dopo la costruzione di 9200 DMC-12 tra il 1981 e il 1983 nella fabbrica nordirlandese di Dunmurry, arrivò la bancarotta della Casa americana nel 1985.
Nel 2007, una società texana ha rilevato il marchio, ed oggi restaura le 6000 DeLorean circolanti con l’incredibile numero di pezzi rimasti dalla produzione originale.

Il sogno della rinata DeLorean Motor Company, però, è di riportare in vendita la DeLorean DMC-12.
E quel momento dovrebbe essere arrivato: dopo anni di attesa e di prototipi, l’auto di Ritorno al Futuro potrebbe tornare presto, con un nuovo motore, nuovi interni e un prezzo non esagerato.

La storia della DeLorean DMC-12: sportiva mediocre…

Ripercorriamo un attimo la storia di una Casa davvero interessante, fatta di colpi di scena e scelte sbagliate.
Nel 1975 John DeLorean, imprenditore di successo americano, fondò la sua compagnia, la DMC, con in mente il piano di costruire una vera sportiva.

DeLorean DMC-12 John DeLorean

Allora dopo un tentativo (fallimentare) “in casa” di progettare da zero l’auto, DeLorean si rivolse ad un mostro sacro delle auto sportive: Colin Chapman, il fondatore e allora presidente di Lotus.
Da quel momento, il progetto DMC-12 basò le sue radici sull’ottima base meccanica della coeva Lotus Esprit, sportiva gran turismo della Casa di Hethel.

Se dal punto di vista telaistico e estetico ci fossimo (le linee erano disegnate da Giorgetto Giugiaro), il motore lasciava a desiderare.
Esteticamente, i pannelli di acciaio inox non verniciati erano montati su una carrozzeria monoblocco di fibra di vetro, con le iconiche portiere ad ala di gabbiano.
Sebbene in un primo momento si pensò di “regalarle” un motore rotativo Wankel, la scelta finale ricadde su un molto più modesto V6.

DeLorean DMC-12 V6 PRV

Questo era il famoso V6 PRV (Peugeot-Renault-Volvo, dal nome delle tre Case che lo svilupparono), in posizione posteriore a sbalzo, come le Porsche 911 e le Alpine A310 (che curiosamente condivideva lo stesso motore PRV).
Questo 6 cilindri, fluido e regolare, era ottimo su una berlina di rappresentanza, ma un po’ fuori luogo su una sportiva leggera.
Infatti il 2.8 V6 erogava solo 130CV e 208 Nm di coppia, per un peso di 1230 kg, disponibile con cambio manuale a 5 marce derivato dalla Renault 30 e con un giurassico automatico a tre marce.
Lo 0-100 dichiarato era di 8 secondi, ma molte riviste specializzate non riuscirono a fare meglio di 10.5, per una velocità massima di soli 175 km/h.

A dispetto della costruzione ex-novo di una fabbrica in Irlanda del Nord, la DMC-12 non ebbe il successo sperato.
Solo 9200 auto, infatti, vennero vendute dal 1981 al 1983, con l’azienda, ormai prossima alla bancarotta, che chiuse i battenti nel 1985.

…ma star cinematografica!

La fortuna della DeLorean, ironia della sorte, fu postuma.

Nel 1985, infatti, la DeLorean DMC-12 fu la protagonista del primo capitolo della trilogia di Ritorno Al Futuro di Robert Zemeckis.
Il regista, dopo aver scelto di rendere la macchina del tempo un’autovettura, scelse la DeLorean per due aspetti.
Il primo è, ovviamente, la sua carrozzeria in acciaio inox spazzolato, unita alle spettacolari portiere ad ali di gabbiano rendevano perfettamente l’idea di un’auto totalmente futuristica, che avrebbe fatto restare di stucco nei viaggi del tempo.

DeLorean DMC-12 Back to the future

La seconda motivazione, invece, è squisitamente pragmatica.
Il film, infatti, uscì nel 1985, pochi mesi dopo il fallimento della DMC. Questo non solo permise di non fare pubblicità ad una Casa automobilistica, ma per Zemeckis significava soprattutto non dover pagare i diritti: non è possibile pagare i diritti di copyright ad una azienda non esistente!

DeLorean DMC-12 Flusso canalizzatore

In questo modo, la DeLorean DMC-12 diventò quasi a sorpresa una delle auto più iconiche della storia del cinema.
La versione “macchina del tempo” di Ritorno Al Futuro sfruttava per i viaggi nel tempo il flusso canalizzatore, un dispositivo alimentato da una pila atomica al plutonio (nel secondo e nel terzo film, invece funziona tramite l’utilizzo di spazzatura), che si attiva automaticamente superate le 88 miglia orarie per generare gli 1,21 gigawatt indispensabili per il viaggio nel tempo.

La nuova DeLorean DMC-12: stessa estetica con dettagli e motori moderni

Tornando al futur… anzi, al presente, le voci di una “nuova DeLorean” sono presenti fin dal 2007.
In quell’anno nacque una nuova DeLorean Motor Company in Texas, che si occupa ancora oggi dello stoccaggio e della vendita della miriade di parti di ricambio disponibili per la DMC-12, rimaste in stock dopo il fallimento dell’azienda.
La nuova DMC, infatti, fin dalla sua nascita ha auspicato una rinascita dell’auto, con voci che negli anni sono diventate sempre più insistenti, fino ad arrivare ad oggi, quando la rinascita sembra davvero vicina.

DeLorean DMC-12 posteriore

La domanda sorge spontanea: come può un’auto costruita con parti del 1985 essere conforme alle regole di sicurezza moderne?
Beh, non può.
Però in America esiste una legge, la Low Volume Motor Vehicle Manufacturers Act, che permette ai piccoli costruttori di produrre fino a 250 automobili all’anno non conformi alle ultime misure di sicurezza.

DeLorean DMC-12 Singer

Seguono questa legge, ad esempio, le Singer, le incredibili Porsche create da Magnus Walker, basate sulle 911 degli anni ’70 ma con tecnologie e potenze da auto moderne.
La nuova DeLorean dovrebbe seguire proprio questa tendenza, andando ad ammodernarsi internamente (dove godrebbe di un restyling completo) e nel gruppo motore-cambio.

Addio vecchio PRV V6, benvenuto ad un nuovo motore compatto e leggero, magari un 4 cilindri, con una potenza di 300/350CV.
Il prezzo? Intorno ai 100 mila dollari: tanti, certo, ma non esagerati per un’auto fatta a mano in pochissimi esemplari.

Se potessi avere… una (o due) DeLorean al mese

Ovviamente la vendita delle DeLorean “modernizzate” non sarà accompagnata da concessionari in tutta America.
Anzi, la DMC ha in mente di produrne solo un paio al mese, in maniera praticamente artigianale.
E ovviamente, nonostante le novità e le modernizzazioni, l’estetica rimarrà esattamente la stessa.
L’inconfondibile silhouette della DMC-12 unita alla carrozzeria in acciaio inox (con, attenzione, la possibilità di verniciarla!) saranno il marchio di fabbrica della nuova macchina del tempo del 2020.
Sperando che vada un po’ più delle 88 miglia orarie…

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