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La recensione di Google Nest Hub: risposte intelligenti e sogni tranquilli

La seconda generazione dello smart display di Google ha un audio potente, intelligenza artificiale di prim'ordine e aiuta anche a dormire meglio

Abbiamo chiacchierato per qualche tempo con l’Assistente Google di Nest Hub, testando il nuovo smart display per la nostra recensione. Che non solo ci ha dato risposte precise, riprodotto playlist e gestito tutti i dispositivi smart home ma ha anche monitorato il nostro sonno con la funzione Sleep Sensing. Un dispositivo che prova a unire la funzioni per la salute al solito pacchetto di strumenti che troviamo negli smart display. La qualità dell’hardware e l’intelligenza dell’Assistente Google di questa seconda generazione di Nest Hub ci hanno convinto, ma c’è qualche aggiustamento software che vorremmo vedere. Vi raccontiamo tutto in questa nostra recensione.

Recensione di Google Nest Hub: semplice e intuitivo

Quando abbiamo acceso il Nest Hub speditoci da Google, abbiamo aperto la scatola per trovare il dispositivo e l’alimentatore dal cavo lungo abbastanza per essere posizionato dove preferite (un metro e mezzo, con tanto di due comodo fascette in plastica dura il controllo dei cavi). Le istruzioni presenti sono piuttosto basiche ma non servono: l’installazione del dispositivo è davvero semplice.

Appena acceso, il nostro smartphone ha riconosciuto subito la presenza del nuovo dispositivo e ci ha suggerito di scaricare l’app Google Home per installare il Nest Hub. Abbiamo concesso l’uso della password WiFi salvata nel nostro smartphone senza bisogno di ricordarci la lunga sequenza alfanumerica. Il Nest Hub ha iniziato il processo di installazione chiedendoci conferme sull’utilizzo dei nostri dati. Noi avevamo già registrato il riconoscimento vocale sullo smartphone, ma se volete potete aggiungere ulteriori voci riconosciute (quelle di tutta la famiglia). Google Nest Hub chiede quale tipo di sfondo volete (noi abbiamo optato per utilizzare i quadri di Google Art perché ci manca andare al museo) e tutte le altre personalizzazioni, che volendo potete saltare.

Se l’installazione è semplice, l’utilizzo lo è altrettanto. Non c’è praticamente nulla che non potete fare esordendo con un “Ehi Google” o “Ok Google”. L’unico interruttore presente è sul retro, per spegnere il microfono fisicamente quando non volete essere ascoltati (anche se basta non dire “Google”). Il touch screen è comodo per esplorare le varie opzioni, ma lo abbiamo usato solo per provarlo per questa recensione: potete usare il Google Nest Hub usando solo la voce senza problemi. Anche se abbiamo apprezzato la possibilità di usare i sensori di prossimità per interagire agitando la mano davanti alla schermo. Potete spegnere la sveglia, fermare e ricominciare la riproduzione della musica e molto altro senza aprire bocca.

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Qualità audio e video

Una delle prime prove che abbiamo fatto è stato guardare un video su YouTube. Il piccolo schermo da 7 pollici (1024 x 600) non brilla per la profondità del colore, ma siamo certi che non lo vogliate acquistare per sostituire la vostra TV. È però molto luminoso e con una buona fluidità, più che abbastanza per guardare una serie TV senza problemi. Nel caso vogliate vedere il video in qualità superiore basta chiedere a Google di mostrarlo sul vostro smart TV: eseguirà alla grande.

La qualità audio ci ha sorpreso. Abbiamo provato ad alzare al massimo il volume ma è davvero troppo potente se non ci sono forti rumori esterni. I driver da 43,5 mm sono perfetti anche se volete continuare a sentire il vostro podcast preferito mentre passate l’aspirapolvere. La qualità è molto buona, i bassi davvero profondi per un prodotto che non nasce per riprodurre musica. Ma che può farlo davvero bene.

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L’Assistente Google di Nest Hub è intelligente, davvero

I tre microfoni dello smart display di Google captano la vostra voce con consistenza. Ma ciò che impressiona è la capacità con cui l’intelligenza artificiale comprende le vostre parole. Anche quando abbiamo provato a usare il nuovo Nest Hub di prima mattina, con il bite notturno ancora in bocca, ci ha compreso perfettamente. E non era facile, possiamo assicurarvelo.

Lo abbiamo usato per ascoltare musica e podcast (con tutti i servizi di streaming audio che possiate desiderare), per guardare video su YouTube e serie TV su Netflix e Disney+ (dovete collegare gli account su Google Home). Ci siamo fatti raccontare le notizie al mattino e abbiamo guardato le fotografie salvate in Google Foto. Lo abbiamo anche usato per farci spiegare una ricetta passo a passo. Quando cucinate o avete comunque le mani sporche, oltre alla voce potete semplicemente avvicinare la mano allo schermo per fermare o riprendere la riproduzione di video, musica e qualsiasi altro media. Il Nest Hub di seconda generazione se la cava benissimo con tutto.

Come sempre con gli Assistenti Vocali, abbiamo iniziato a fare richieste per gioco e per testarle ma abbiamo finito per utilizzarle sempre di più. L’unica vera pecca che abbiamo trovato nelle funzioni riguarda le chiamate e videochiamate, che potete fare solo con Google Duo. Un’app che in realtà ci piace molto ma che pochissimi dei nostri contatti hanno. Anzi, per testare abbiamo dovuto chiedere a un amico di scaricarla. Le chiamate comunque sono di ottima qualità: i microfoni e le casse di Nest Hub vi permettono anche di allontanarvi dal dispositivo mentre continuate a parlare. Se Google dovesse trovare il modo di aggiungere con un aggiornamento software le chiamate con Zoom, Teams o anche solo con Meet sarebbe davvero ideale.

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Recensione Google Nest Hub: il monitoraggio del sonno

La novità principale della seconda generazione di Google Nest Hub è sicuramente il monitoraggio del sonno. All’evento di presentazione cui abbiamo assistito ci hanno raccontato della tecnologia dietro a questa funzione, che usa Soli, il radar brevettato da Google. Ma quando lo utilizzate, la complessa dinamica tecnologica non vi sovviene nemmeno: il monitoraggio del sonno è davvero semplice.

La prima volta che utilizza Sleep Sensing, l’Assistente Google vi chiede di sdraiarvi sopra le coperte per un minuto. Nel nostro caso è bastato meno anche di meno. Una volta prese le misure, potete spostare leggermente il dispositivo (per esempio se spolverate il comodino) ma se muovete troppo Nest Hub il dispositivo vi chiederà di effettuare di nuovo la calibrazione.

Impostate un orario in cui andate a letto e uno per la sveglia (per dare un riferimento al dispositivo). Ora basta che vi addormentiate. Al risveglio potete chiedere “Ok Google, come ho dormito?” per avere un’analisi del sonno. Se avete Google Fit sullo smartphone, potete ricevere un report anche più dettagliato e confrontarlo con i dati del vostro smartwatch. Potete vedere se e quando avete russato, se avete tossito, se ci sono stati cambi di luce. Quando avete dormito e quanto era agitato il sonno. Dopo un massimo di due settimane, Google vi fornisce anche dei consigli per dormire meglio. Noi abbiamo scoperto di dormire piuttosto bene, anche se dovremmo farlo un po’ più a lungo. I dati sono in linea con quelli del wearable che abbiamo tenuto per fare un confronto. Ma in più avete i dati sul respiro mentre dormite, sulla luce. Rilevazioni che fanno solo prodotti specifici per il sonno e che Google implementa in un dispositivo già completo di per sé.

google nest hub audio e microfono

Rilassatevi con la natura e svegliatevi con l’alba

Oltre a monitorare il sonno, Google Nest Hub lo concilia anche. Potete infatti chiedere a Google di riprodurre suoni rilassanti, che vi fanno dormire ascoltando la pioggia o il rumore dei campi. Anche per il risveglio potete ricreare la natura con il vostro dispositivo super tecnologico: potete usare la Sveglia con l’alba che aumenta la luce nella stanza iniziando mezz’ora prima dell’orario della vostra sveglia. Noi non abbiamo lampadine smart in camera da letto, quindi abbiamo usato la luce del Nest Hub, che non è abbastanza potente da svegliarci. Se però avete delle Philips Hue o qualsiasi altra lampadina collegata alla vostra smart home, l’effetto è sicuramente più impressionante.

Una funzione molto ben fatta è lo spegnimento automatico dello schermo quando c’è buio nella stanza. Resta solo l’orario ma con il minimo della luminosità: non disturba il vostro sonno ma permette di vedere l’ora se vi svegliate a metà nottata. Interessante anche la funzione per impostare routine serali prima di andare a letto o al risveglio. In questo caso però dovrete usare anche l’app Home sullo smartphone.

Recensione Google Nest Hub di seconda generazione: vale la pena acquistarlo?

La nuova generazione di Google Nest Hub fa tutto quello che vi aspettate dall’intelligenza artificiale di Google: risponde bene alle domande, esegue diligentemente le vostre azioni. Sono poche le impostazioni per cui avete bisogno di interagire con lo schermo o con lo smartphone. Ottimo anche l’hardware, soprattutto per microfoni e altoparlanti. Abbiamo apprezzato la possibilità di poter spegnere fisicamente i microfoni.

Per un prezzo di 99,99 euro, potete acquistare un dispositivo davvero utile e ben costruito. Che inoltre aiuta a monitorare il sonno e dormire meglio. Ci sentiamo di consigliarlo anche se avete il Nest Hub di vecchia generazione: potreste tenere il nuovo smart display in camera da letto e quello vecchio in salotto o cucina. Gli assistenti vocali in casa non sono ancora una necessità, ma se avete qualche prodotto smart home e volete un’AI che vi aiuti in casa e faccia dormire sogni tranquilli, il nuovo Nest Hub di Google è un prodotto davvero ottimo.

PRO

  • Monitoraggio del sonno accurato
  • Audio e microfoni eccellenti
  • L’assistente Google è davvero smart

CONTRO

  • Videochiamate solo con Duo

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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