Nel corso della nostra rubrica dedicata agli anime degli anni ’80 abbiamo spesso viaggiato attraverso il tempo grazie ad alcune serie anime la cui trama è basata sull’esistenza di una macchina del tempo. Si tratta di anime appartenenti al filone delle Time Bokan Series, di cui La macchina del tempo (anche nota come Time Bokan) ne è capostipite.
La macchina del tempo è infatti la prima serie animata del celebre filone nato per opera degli studi d’animazione giapponesi della Tatsunoko. Come accennato, Time Bokan è il titolo che viene dato a questa prima serie ma con il quale sarà poi riconosciuto l’intero insieme di storie, in quanto tutte molto simili e nate dallo stesso presupposto. Questa serie d’esordio conta 61 episodi e, pur essendo nata in Giappone nel 1975, arriverà in Italia solo nel 1983.
La macchina del tempo: la storia del primo anime Time Bokan
Il collaudo finito male
Chi conosce l’anime o ha letto i precedenti appuntamenti della nostra rubrica dedicati alla serie Time Bokan ricorderà che le avventure (e disavventure) dell’anime iniziano proprio con la creazione di una macchina del tempo. In questa prima serie il dottor Kida, un geniale scienziato, ne è l’inventore. Nelle immagini iniziali del primo episodio la presenta alla nipote Junko e al suo amico Tanpei. Con loro c’è anche Sgrinfia, assistente del dottore e anche lui scienziato.
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I tre sono particolarmente eccitati all’idea di utilizzare una macchina del tempo ma Kida li allontana, perché è lui che deve collaudarla ufficialmente. La macchina del tempo viene così messa in funzione e di punto in bianco scompare, dimostrando il suo pieno funzionamento. Pochi istanti dopo eccola riapparire ma al suo interno lo scienziato Kida non c’è più.
Dov’è finito Kida?
Al posto dello scienziato sbuca fuori dalla macchina un pappagallino con al collo un grosso diamante. Scopriamo che è stato proprio lui, il cui nome è Perasuke, ad accendere per sbaglio la macchina del tempo per sfuggire alle grinfie della moglie. Per errore ha infatti messo in funzione l’apparecchio, tornando al presente e lasciando il dottore lì da solo. Junko e Tanpei cercano allora di farsi rivelare da Perasuke quale sia la sua epoca di provenienza, ma il pappagallo non lo ricorda in modo preciso e dà loro indizi privi di utilità.
Se Junko e Tanpei cercano dunque di capire come ritrovare Kida, Sgrinfia è molto più interessato al grosso diamante che il pappagallo ha al collo. Quest’ultimo svela che si tratta di una pietra di grande valore in quanto può produrre una enorme quantità di energia; motivo per il quale viene chiamata ‘dinamante‘, un mix tra diamante e dinamite.
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Due fazioni e uno stesso viaggio
Quando il pappagallo Perasuke rivela che nella sua epoca di origine è pieno di questi ‘dinamanti’ preziosissimi, Sgrinfia decide di mettersi in proprio. Questi ha infatti rubato i progetti di Kida, motivo per il quale inizia a costruire una propria macchina del tempo con la quale viaggiare alla ricerca di queste pietre preziose. Nel farlo non è da solo, si compone infatti il consueto trio di ‘nemici’ presente nelle Time Bokan Series. In questo caso Sgrinfia è affiancato dalla bella Margot, avida di denaro e potere che mira ai diamanti per impossessarsi del mondo; e da Birba, uomo tarchiato e dalla forza bruta.
A loro si oppone quindi il gruppo composto da Junko, Tanpei, il pappagallo Perasuke e l’inseparabile C-Robot, consueta mascotte presente in queste serie animate. L’obiettivo di questo secondo gruppo è sfruttare i ricordi del pappagallo per ritrovare Kida.
Lo schema degli episodi
A questo punto l’anime, per tutta la trafila di episodi, si presenta quasi sempre con lo stesso schema. Si parte con i ‘buoni’ che, attraverso Perasuke, decidono la nuova destinazione mentre vengono spiati da Sgrinfia. Quest’ultimo, insieme al suo trio – che prende il nome di Team Gaikottsu – parte con la medesima destinazione alla ricerca dei dinamanti mentre i buoni caricano la macchina del tempo col loro immancabile inno cantato.
Arrivati a destinazione, i buoni aiutano chi trovano in difficoltà, i cattivi rapiscono qualche anziano credendo si tratti di Kida. I due gruppi infine si incontrano e scontrano e, dopo un iniziale vantaggio di Sgrinfia e i suoi, il Team Gaikottsu perde rovinosamente. Si torna così al presente delusi per non aver ritrovato Kida o i dinamanti e si pensa alla prossima tappa
Il finale
Dopo lunghe ricerche e una serie di avventure tra tempi e luoghi diversi, Junko, Tanpei, il pappagallo Perasuke e C-Robot ritrovano lo scienziato Kida. Arrivati all’ultimo episodio è tempo di un ultimo viaggio nel tempo che riporta lo scienziato nell’epoca in cui si è perso. Il pappagallo torna dunque nella sua epoca di appartenenza e ritrova sua moglie, mentre i buoni trovano i diamanti. Alle loro costole c’è anche il Team Gaikottsu che finalmente trova le agognate pietre. Qui però arriva la grande beffa: i ‘dinamanti’ non solo altro che pietre meteoritiche che ormai hanno anche perso lucentezza.
L’anime si conclude con un ultimo e definitivo scontro tra buoni e cattivi che si chiude con l’irrimediabile sconfitta dei secondi. Il trio però non si arrende e si dice pronto a muoversi alla ricerca di nuovi diamanti.
La macchina del tempo: curiosità e considerazioni sul primo anime Time Bokan
Uno stile inconfondibile
Anche se non si conoscesse il filone Time Bokan, sarebbe impossibile non notare il collegamento tra le varie serie che lo compongono. Tante d’altronde sono le somiglianze, nell’aspetto quanto nel contenuto, che accomunano le varie serie animate che ne fanno parte. Il primo e più evidente è nell’aspetto dei protagonisti così come nella divisione dei gruppi. In ogni anime Time Bokan troviamo il duo di protagonisti buoni – un ragazzo e una ragazza – con abbigliamento e caratteristiche fisiche simili. I due sono sempre accompagnati da una mascotte animale e da un robot aiutante.
Stessa cosa per i ‘cattivi’, sempre rappresentati da un trio il cui capo è un’affascinante donna di cui uno o entrambi gli aiutanti sono innamorati. Anche la fisicità di questi due membri è la medesima in ogni anime: c’è lo spilungone intelligente e l’uomo tarchiato la cui caratteristica è la forza bruta. Gli stereotipi sono dunque alla base di queste due suddivisioni: i buoni sono anche nell’aspetto piacevoli oltre che allegri nell’umore; i cattivi sono goffi, marcati in fisicità e atteggiamento
Il segreto del successo degli anime Time Bokan
Se allora gli anime della serie Time Bokan presentano le medesime caratteristiche, sia nei personaggi che nella trama, cosa le rende godibili allo stesso modo? Il segreto di questi anime risiede nell’aspetto parodico che le permea. L’umorismo dichiaratamente demenziale che le contraddistingue ne è al contempo caratteristica imprescindibile e principale punto forte. In poche parole, l’anime nasce con lo scopo di divertire lo spettatore e per farlo si fa beffe degli anime ‘seri’ in voga negli anni ’80.
Se pensiamo alle serie giapponesi di ambientazione spaziale o mecha di quegli anni, in cui fortissimi robot si scontrano con malvage popolazioni aliene dotate di macchinari futuristici, tra battaglie spaziali all’ultimo sangue, comprendiamo che le serie Time Bokan nascono con lo scopo di ribaltare tutti questi stereotipi, parodiandoli. Le battaglie sono comiche e non più serie ed è quasi impossibile non simpatizzare anche con i nemici, che strappano sorrisi ad ogni episodio, abbattendo in questo modo anche gli ultimi canoni stilistici.
La sigla
La sigla italiana de La macchina del tempo è Video Killed the Radio Star cantata da un coro di bambini: “I Mini Pops”.
Desiderosi di rivivere altre storie di anime degli anni ’80? Vi ricordiamo che siamo andati all’avventura con Goku, protagonista di Dragon Ball. Ci siamo tuffati nella mitologia con Toriton e tra le stelle col principe Chobin. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking. Abbiamo vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e Benji, Shingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!
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