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MINI: la prossima generazione sarà più piccola, e solamente elettrica

BMW sta preparando la prossima generazione di MINI: la nuova tre porte sarà più compatta e "a batterie", e ci sono dei rumors sull'attuale...

La MINI è uno dei modelli più amati e desiderati da 60 anni, con un’iniezione di popolarità arrivata dall’arrivo del nuovo modello by BMW, nel 2001.
Dopo quasi 20 anni, la piccola inglesina continua a piacere e a vendere moltissimo, con tre generazioni di grande successo.
Le linee, la qualità costruttiva e il piacere di guida sono rimasti praticamente gli stessi, solo un aspetto in questi 20 anni è cambiato: le dimensioni.
La prima MINI by BMW, infatti, era lunga solo 3,63 m, 6 cm in meno di una FIAT 500, e ben 19 meno dell’attuale 3 porte.

Questo aspetto, però, è destinato a cambiare: BMW infatti sta pensando al prossimo modello di MINI, che sarà solo elettrico. Insieme a questa novità, però, l’inglese sarà più piccola e leggera dell’attuale.
Non solo: è solo una voce, ma sembra che la attuale non vedrà la fine della produzione molto presto…

La prima MINI by BMW: piccola per il 2001, minuscola per il 2019

Facciamo prima un passo indietro.
Siamo nel 2000.
La MINI originale, disegnata da Sir Alec Issigonis e uscita nel 1959, è ancora in produzione, nonostante la sua inevitabile vetustà.

BMW, che circa 6 anni aveva rilevato il marchio Rover (che, tra le altre, produceva proprio la MINI), vede il potenziale del revival di un modello iconico.
La possibilità di ricreare una MINI in chiave moderna stuzzica: Volkswagen lo aveva fatto due anni prima, con la New Beetle, che (all’epoca) stava riscuotendo un ottimo successo.
Allora, la Casa bavarese rispolvera un vecchio progetto di “nuova MINI” della Rover, sviluppa un pianale ad hoc .
È il 2001, e la Nuova MINI arriva nelle neonate concessionarie, prima in versione One e Cooper, poi nel 2002 arriva la Cooper S.

Il motore? Beh, qui ci sarebbe da parlarne per ore.
BMW, infatti, non aveva mai progettato un motore trasversale per trazioni anteriori, e i tempi erano strettissimi. Allora, la Casa dell’Elica va a rispolverare un vecchio accordo fatto tra Chrysler e Rover degli anni ’90, per la produzione di un motore 4 cilindri semplice e affidabile.
Il suo nome è Tritec, e viene prodotto in Brasile, nelle fabbriche Chrysler di Curitiba.
È un motore affidabile e robusto, che, nella Cooper S, vede l’aggiunta di un compressore volumetrico Eaton, che porta la potenza dagli iniziali 116 a 163 CV (poi 170 con un restyling nel 2005).

Tra le (poche) auto sotto cui è finito il 1.6 Tritec c’è anche lei, la “mitica” Chrysler PT-Cruiser!

Questo motore, unito ad un telaio raffinatissimo ancora oggi, e avveniristico per l’epoca (nessuna compatta aveva sospensioni Multilink indipendenti al posteriore nel 2001!) la rendevano un’auto dal piacere di guida unico nel segmento, precisa e stabile sia alle basse che alle alte velocità.

Le dimensioni, inoltre, erano davvero piccole: con 3,63 m, è lunga quanto una Volkswagen Up!, che però offre più spazio per persone e bagagli.
Proprio questo è un difetto della nuova MINI.
Al contrario dell’illustre “nonna”, infatti, non riesce ad accogliere comodamente quattro persone e i bagagli. Anzi, la vecchia MINI per passeggeri posteriori e valigie era paradossalmente più accogliente.

La crescita delle nuove versioni, e il desiderio di tornare indietro

Nel 2006 la R50/53 lascia il posto alla R56. Le dimensioni crescono leggermente, nonostante la base meccanica sia sostanzialmente la stessa.
I 7 cm in più di lunghezza, però, non possono dare un grande vantaggio sull’abitabilità, mentre aiutano ancora a rendere la MINI un giocattolo divertente come pochi tra le curve, grazie all’aumento del passo e, di conseguenza, della stabilità.
BMW, per ampliare la clientela, offre, per la prima volta, delle MINI “non MINI”, per permettere a chi ha bisogno di più spazio di godere del famoso “go-kart feeling“.
Nascono così la Clubman, versione simil-station wagon del 2008, e la Countryman, la “MINI-SUV”, del 2010.
E non erano sole. Con la R56, infatti, MINI diventa un vero e proprio marchio, offrendo le versioni 3 porte, SUV, station wagon, Cabrio, Coupè e Roadster.

Questa gamma ampliata non è stata un fuoco di paglia.
Nel 2014, infatti, la nuova MINI F56 arriva sul mercato. La piattaforma è tutta nuova, la UKL di BMW, su cui si basano anche diverse auto bavaresi, tra cui la nuovissima Serie 1.

    L’auto è più lunga di 19 cm, e MINI all’interno della gamma la Clubman è diventata più tradizionale, abbandonando la portiera posteriore singola a destra e arrivando a 5, anzi, 6 porte.
    È ancora presente la versione Cabrio, la nuova Countryman e una inedita versione a 5 porte, che raggiunge la lunghezza totale a 4 metri tondi, prima MINI “tradizionale” ad arrivarci.

    Questo, da un lato, ha allargato la clientela, diventando più trasversale e “adulta”.
    Dall’altro, però, le MINI si sono progressivamente allontanate dal progetto originale: un’auto piccola, geniale nello sfruttamento degli spazi, in grado di stivare 4 persone comodamente in poco più di 3 metri.

    La nuova MINI: arriverà nei primi anni del 2020, e sarà elettrica e più corta!

    BMW, allora, ha deciso di cambiare le carte in tavola, tornando alla ricetta originale.
    La nuova MINI, infatti, sarà più corta, e non di poco.
    Lo sviluppo della nuova MINI 3 porte (o Hatch, come viene chiamata dagli inglesi) è ancora allo stato embrionale, ma Bernd Koerber, capo della Casa anglo-tedesca, ha dichiarato che “faranno il possibile per farla tornare alle dimensioni della prima MINI by BMW.

    E non sarà solo più piccola. La prima R50 pesa meno di 1050 kg, mentre la attuale F56 arriva a quasi 1200 kg. Questi 150 kg, nelle idee di Koerberg, sono da eliminare, in modo di tornare ad un progetto più vicino all’originale, cercando di non perdere lo spazio interno guadagnato negli anni.

    Come fare? Sviluppandola solamente come auto elettrica.
    È noto, infatti, che le componenti di un powertrain elettrico siano decisamente più compatte di quelle di un powertrain tradizionale.
    Con lo spazio risparmiato si può puntare ad accorciare l’auto, senza però sacrificare la vita a bordo.
    Resta da vedere, però, la questione peso. Seppur più compatte, le componenti (soprattutto le batterie) sono molto pesanti, rendendo un’auto a batterie meno leggera di un’equivalente a benzina.
    Inoltre, resta da vedere anche l’introduzione nella gamma EV only delle versioni John Cooper Works, avvolte ancora in un alone di dubbio.

    E la versione a benzina? Addio?

    E qui arriva la parte interessante.
    Certo, la nuova generazione, la quarta, del fortunato modello inglese sarà esclusivamente elettrica.
    La attuale F56, però, non uscirà di produzione, anzi.

    Da alcuni rumor dei ben informati, i piani di MINI per la sua attuale piccola hatchback sono, infatti, di effettuare un corposo restyling e una costante opera di ammodernamento, mantenendo motori benzina, puri o elettrificati.
    In questo modo, si affiancherebbe alla versione a batterie la attuale MINI a benzina, riveduta e corretta.
    Così facendo, si dice, MINI potrà proporre un prodotto moderno, nuovo e aggiornato anche a chi alla benzina non può o non vuole rinunciare, che sia per ideologia o per effettiva necessità.

    Non sarebbe una mossa inedita, anzi.
    FIAT, infatti, ha dichiarato pochissimi giorni fa che, accanto alla nuova 500 Elettrica (la cui produzione sta per iniziare in queste settimane), verrà proposta una versione aggiornata della attuale 500, modernizzata e dotata dei nuovi motori FireFly, benzina e ibridi.

    L’arrivo è previsto per i primi anni del prossimo decennio, non ci resta che aspettare…

    Come detto da Koerber, il progetto è ancora allo stato pre-prototipale, quindi per avere notizie certe non ci resta che aspettare.
    I problemi da superare che gli ingegneri BMW e MINI hanno davanti sono parecchi.
    Infatti, la piattaforma UKL è troppo grossa, e per diminuire le dimensioni andrebbe totalmente riprogettata o sostituita con una piattaforma totalmente nuova, a fronte, ovviamente, di un ingente investimento.
    Inoltre, la tecnologia elettrica di MINI è ancora agli inizi, anche se il primo tentativo di Cooper SE sembra essere davvero ben riuscito.

    Ciò che è sicuro è che in casa MINI vogliano tornare al passato, con dimensioni più compatte per sfruttare meglio gli spazi ed essere a suo agio nelle città del futuro.

    E voi? Cosa ne pensate? Pensate che sia una mossa saggia da parte di MINI ridurre di nuovo le dimensioni? Pensate che MINI produrrà solo più elettriche e non proporrà più versioni a benzina?

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    Giulio Verdiraimo

    Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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