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Gli USA preoccupati dalle gru cinesi (presenti anche in Italia)

Nel mirino la multinazionale Zpmc

Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, le autorità USA sono preoccupate delle attività di spionaggio cinesi legate alle gru prodotte dalla multinazionale statale Zpmc. Queste gru sono equipaggiate con sofisticati sensori che possono monitorare i movimenti dei container nei porti. Compresi quelli utilizzati dal Pentagono. L’azienda multinazionale ha anche una sede in Italia – che sia in arrivo una stretta anche in questo ambito?

USA: le gru cinesi spiano i movimenti nei porti (anche italiani)?

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Dai palloni aerostatici al ban di TikTok per i dipendenti pubblici, le autorità USA temono sempre di più le tecnologie made in China. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, gli ufficiali statunitensi hanno paragonato le gru a un cavallo di Troia e temono che possano essere utilizzate come strumento di spionaggio nascosto.

La Cina considera i dati un fattore di produzione e ha interesse a mappare un quadro completo del traffico portuale. La Cina produce quasi l’intera fornitura globale di container marittimi e controlla anche un importante servizio di raccolta dati sulle spedizioni chiamato Logink, che secondo le autorità statunitensi la Cina offre gratuitamente.

Anche in Italia si utilizza Logink, che sfruttiamo nei porti di La Spezia e Marina di Carrara. E come riporta Formiche.net, in Italia c’è anche una sede di Zpcm Italia presso Vado Ligure (Savona), dove ha 35 dipendenti e fattura 4.897.696 euro con un utile di 1.046.347 euro. Ma le gru cinesi arrivano anche in altri porti – qualche giorno fa ne sono arrivate tre sulla banchina del porto di Gioia Tauro.

L’ambasciata cinese a Washington definisce “paranoico” l’approccio degli USA, dicendo che usano il timore per lo spionaggio per danneggiare economiche le società cinesi.

Ma con la competizione fra USA e Cina che continua a inasprirsi, l’Italia ha un ruolo piuttosto complicato. Infatti è l’unico membro del G7 che fa parte del progetto Via della Seta, con un memorandum firmato nel 2019 e che si rinnova in automatico l’anno prossimo.

La storia delle gru cinesi potrebbe quindi giocare un ruolo importante nel prossimo futuro, in cui il nostro Paese potrebbe rivedere gli investimenti di diverse aziende cinesi nel Paese, per non scontentare l’alleato americano. Qualcosa che potremo vedere anche nel mondo tech. Bill Evanina, già a capo del National Counterintelligence and Security Center, ha definito le gru cinesi “la nuova Huawei”.

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Source
Formiche.net

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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