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Il tweet di Elon Musk dopo le minacce dalla Russia: “Se muoio in circostanze misteriose…”

Cos’è successo tra Rogozin e Musk

La bizzarria e l’approccio comunicativo di Elon Musk sono noti da tempo. Non si sarebbe di certo potuto sperare che, dopo l’acquisizione di Twitter, la sovraesposizione mediatica dell’uomo più ricco del mondo diminuisse.

In diversi articoli, anzi, vi abbiamo raccontato come già nei mesi precedenti al suo assalto ai social dei cinguettii, Musk avesse twittato in lungo e in largo, palesando la volontà (largamente condivisa dai suoi follower) di rendere Twitter un social in cui trionfi la libertà di parola.

Una volta ufficializzato il passaggio dell’azienda nelle sue mani, il miliardario di origine sudafricana non ha davvero smesso di comunicare, con messaggi non sempre di chiarissima comprensione. O altre volte paradossali, come quando ha scritto e pubblicato di aver intenzione di acquistare la Coca-Cola per aggiungere la cocaina nella ricetta. Salvo poi ammettere che si è trattato solo di uno scherzo. Musk, evidentemente, si diverte così.

Un altro suo “ingombrante” messaggio è arrivato nelle scorse ore, e adesso il tono del tycoon è meno scherzoso. Anche perché stavolta il tweet di Elon Musk segue alcune minacce arrivategli dalla Russia.

Ricostruiamo cos’è accaduto.

elon musk

Il tweet di Musk e le minacce della Russia

Partiamo dalla fine, o da quella che almeno per il momento è la fine della vicenda, ovvero dal tweet pubblicato da Musk lunedì 9 maggio. Nel quale leggiamo: “Se muoio in circostanze misteriose, è stato bello conoscervi”.

Messaggio non esattamente sussurrato all’orecchio di un amico, dal momento che il patron di Tesla e SpaceX su Twitter vanta oltre 91 milioni di follower. Di cui ben 10 si sono aggiunti nelle ultime settimane, da quando si è concretamente iniziato a parlare di un interesse dell’imprenditore per la piattaforma social. E infatti il tweet ha ricevuto un milione di like, ed è stato retwittato più di centomila volte.

Curioso (e tralasciamo gli aspetti edipici dello scambio, che eccedono dai nostri interessi) che tra i primi a rispondere al cinguettio sia stata la madre, che ha ammonito il figliolo con un: “Non è divertente”. Al che Musk si è sentito in dovere di tranquillizzare la signora Maye, ribattendo: “Farò il possibile per rimanere vivo”.

Ma perché quel tweet piuttosto lugubre? A cosa ha voluto rispondere, seppur indirettamente, il nuovo patron di Twitter?

Elon Musk e Dimitry Rogozin

Dicevamo che il tweet di Elon Musk è la conseguenza di minacce arrivate dalla Russia. Vediamo di circostanziare l’informazione. In questo siamo aiutati dallo stesso Musk, che ha pubblicato nell’originale cirillico, e nella traduzione inglese, un messaggio apparso su Telegram a firma di Dimitry Rogozin. Ovvero del direttore di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa (nonché vice primo ministro).

Secondo quanto sostiene Rogozin, un ufficiale ucraino catturato dai russi, il colonnello Dmitry Kormyankov, avrebbe fatto rivelazioni scottanti per Elon Musk. I terminali wi-fi del sistema satellitare Starlink di SpaceX, fornito alla popolazione ucraina per garantire la connessione Internet a banda larga, sono stati consegnati ai “nazisti del battaglione Azov e ai marines ucraini asserragliati a Mariupol” per mezzo di elicotteri militari. Operazione avvenuta, secondo le informazioni che Mosca sostiene di possedere, con il contributo attivo del Pentagono.

Le minacce

Nel messaggio non sono mancate le minacce della Russia all’indirizzo di Elon Musk, per bocca di Dimitry Rogozin, braccio destro di Vladimir Putin. Che ha detto: “Per questo, Elon, ti riterremo responsabile come un adulto, anche se continui a giocare a fare lo stupido”.

Ecco quindi spiegato il tweet di Musk. Che con un’autoironia un po’ macabra fa riferimento ai vari personaggi invisi o dissidenti “suicidati” da Mosca, come si dice in gergo, con veleni oppure con sostanze radioattive.

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Musk e Rogozin su Twitter

Sia Elon Musk che Dimitry Rogozin hanno un modo di comunicare, anche attraverso i cinguettii, decisamente diretto e colorito.

Lo scorso marzo, Musk ha sfidato nientemeno che Vladimir Putin a duello, con il solito tweet ambiguo che non esplicitava che tipo di duello avrebbe voluto ingaggiare. E che terminava con un poco elegante: “In ballo c’è l’Ucraina”, come se il Paese fosse un territorio del Risiko. La sensazione, come abbiamo scritto altrove, è che il successo e il denaro non sempre rendano chiari a Elon Musk i confini tra la realtà e la fantasia, tra i dovuti atteggiamenti adulti e l’inclinazione al gioco.

Ma indovinate chi ha risposto alla provocazione dell’imprenditore? Non Putin, naturalmente, ma Dimitry Rogozin. Che, in modo altrettanto tortuoso, ha citato Puškin nel tweet di risposta.

Nemmeno Rogozin, al pari di Musk, è nuovo a tweet insoliti. Con una sostanziale differenza: visto il ruolo politico dell’ex vicepremier russo, ogni sua dichiarazione è da prendere seriamente. Come quando è stato protagonista di uno scambio di insulti reciproci con l’ex astronauta americano Scott Kelly.

O come quando, per alimentare la propaganda anti-ucraina, ha postato un video fake girato nella metropolitana di Roma.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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