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General Daimos: l’ultimo capitolo della trilogia di Tadao Nagahama

L'anime più romantico della celebre Trilogia robotica diretta dal maestro Tadao Nagahama

È tempo di chiudere un cerchio in questa nostra rubrica dedicata agli anime degli anni ’80, aperto tempo fa con Vultus V e proseguito poche settimane fa col racconto di Combattler V. Stiamo parlando della Trilogia Romance di Tadao Nagahama, il cui terzo ed ultimo capitolo è proprio quello di cui parlermo oggi, che porta il titolo di General Daimos.

Terzo capitolo diretto da Tadao Nagahama, General Daimos però differisce dai suoi predecessori. Se i primi due anime sono infatti molto simili sia per storia che per personaggi (lo stesso titolo presenta chiare similitudini), il terzo per ordine si differenzia a partire dall’assenza dei canonici cinque protagonisti che guidano un super robot. Daimos non basa la sua forza sulla gestione separata delle parti di un unico robot – che unendosi formano dunque il potente protagonista d’acciaio – ma su un’unica unità trasformabile.

Prodotto dalla Nippon Sunrise e dalla Toei Animation, viene trasmesso in giappone nella primavera del 1978 fino all’anno successivo, per un totale di 44 episodi. Come sempre arriverà in Italia solo qualche anno dopo. Ma qual è la storia di General Daimos?

General Daimos: la storia dell’anime

Baamesi contro Terrestri: l’antefatto

I presupposti per un classico anime mecha anche qui ci sono tutti: alieni che mirano a conquistare la terra, un ragazzo orfano che si ritrova a dover fare l’eroe, un robottone dall’incredibile forza e una squadra pronta a sostenerlo. Ma partiamo dall’inizio. La storia prende il via con un antefatto che racconta i progetti dei Baamesi, gli alieni che mirano a conquistare la Terra. Il loro pianeta è ormai vicino alla distruzione, motivo per il quale il re decide di muoversi alla ricerca di un nuovo pianeta che possa ospitarli.

general daimos villain

I Baamesi inviano su Giove un satellite artificiale e da qui hanno intenzione di invadere la Terra. In realtà, si scoprirà più avanti, che le loro intenzioni non sono sin da subito bellicose nei confronti dei terrestri. A scatenare la guerra tra terrestri e Baamesi non è infatti il desiderio di conquistare il pianeta ma quello di vendetta del figlio del re alieno.

Rikiter contro Kazuya: una guerra nata per vendetta

Tutto ha inizio quando il re dei Baamesi organizza un incontro sulla Luna con un rappresentante della Terra, lo scienziato Ryuzaki, proprio per parlare del loro possibile arrivo sul pianeta. Quando però il re alieno, durante l’incontro, viene avvelenato, il figlio Rikiter darà la colpa allo scienziato terrestre, che sarà ucciso. Questo episodio farà scaturire la sua sete di vendetta contro i terrestri.

Arrivati ai giorni nostri, i Baamesi, ormai organizzatisi, partono all’attacco della Terra. Dopo aver distrutto New York, il Giappone richiama da una missione nello spazio Kazuya, che è proprio il figlio di quel dottor Ryuzaki delegato sulla Luna. Sarà lui a dover prendere le redini di Daimos, un potentissimo robot creato proprio da suo padre che aveva previsto la possibilità di un grave pericolo per il pianeta.

general daimos

Un amore tra ‘nemici’

Kazuya parte in missione sin da subito, visto che l’invasione dei Baamesi in Giappone è già in atto. Proprio durante il primo combattimento, rischiando anche la vita, il ragazzo salva una fanciulla in bilico su un precipizio. Non sa che questa ragazza, di cui si innamora al primo sguardo, è Erika, sorella del principe baamese Rikiter, colui che mira a distruggere la Terra. La storia si complica sempre più: Erika, al momento dell’incontro con Kazuya, ha perso la memoria. I due trascorrono del tempo insieme fino a quando lei ricorda tutto e svela al ragazzo, di cui ormai si è innamorata, che non solo è sorella del suo nemico alieno, ma è anche colei che, deviando il colpo del fratello anni prima, ha contribuito accidentalmente a uccidere suo padre.

general daimos kazuya erika

Intanto la guerra tra le due fazioni non si arresta, ma inizia a generare delle ‘sotto fazioni‘. Essendo la guerra iniziata dalla volontà di vendetta di un solo Baamese, non tutti sono favorevoli a questo tipo di tattica per avere asilo sulla Terra. C’è chi infatti (come Erika) vorrebbe la fine delle ostilità a favore di un atteggiamento di mediazione con i terrestri. Stessa cosa però accade sulla Terra: c’è chi è favorevole ai metodi più spietati per combattere i nemici e chi, invece, ritiene possibile la mediazione con i baamesi a essa propensi.

General Daimos: il finale

D’altronde l’intera guerra si basa su un inganno. Solo verso la fine dell’anime si scopre che non è stato un terrestre ad avvelenare il re dei Baamesi, bensì il generale baamese Olban, contrario ad una convivenza pacifica con i terrestri. Quando la verità viene a galla, anche Rikiter inizia a comprendere che la guerra è stata un errore e che deve cessare. Si schiera dunque dalla parte della sorella Erika e dei ribelli che mirano alla pace con la Terra.

Questo apre le porte al combattimento finale che non avviene però sulla Terra ma sul Piccolo Baam, ovvero il satellite artificiale su cui vivono provvisoriamente i Baamesi. Rikiter e Kazuya combattono insieme contro Olban che soccombe ma non prima di avviare una collisione tra Piccolo Baam e Giove. Il popolo riesce a salvarsi e a tornare sulla Terra, compresi Kazuya ed Erika. Rikiter però, affranto dal male inflitto ai terrestri, decide di lasciarsi morire nell’impatto contro Giove. L’anime si conclude con il lieto fine per Kazuya ed Erika: non solo il loro amore trionfa sul male, ma porta anche la pace nello spazio.

General Daimos: curiosità e considerazioni sull’anime

Il romanticismo di Tadao Nagahama alla sua massima espressione

Che Tadao Nagahama sia un un vero e proprio maestro del genere robotico è cosa ormai chiara. Dopo avere affrontato tutti i capitoli della sua trilogia robotica romantica appare evidente che siamo di fronte a prodotti che vanno oltre il genere stesso, ponendo in secondo piano le guerre tra robot. Nagahama, pur utilizzando tutti i tratti tipici del genere e i suoi numerosi cliché, sposta il focus sui personaggi. Al centro c’è la loro psicologia, i rapporti interpersonali, i loro sentimenti. Il maestro tinge dunque di toni poetici ed estremamente romantici un anime che nasce per mettere in scena una guerra.

Ma che non si dica che Nagahama eviti il tema della guerra! Il maestro fa parte della generazione dei grandi creativi giapponesi del dopoguerra. Nell’anime General Daimos, d’altronde, la guerra non manca ma non è fatta di semplici scontri tra due fazioni. La scena è molto più complessa e, soprattutto, ricca di messaggi antimilitaristi, simbolo di chi sa cosa significa davvero affrontare momenti simili. Elementi, questi, che rendono General Daimos forse l’anime più romantico dell’intera trilogia, risultato generato in particolar modo dalla presenza sin dal primo episodio della storia d’amore tra Kazuya ed Erika.

Kazuya e Erika: storia fulcro dell’anime

Proprio il fatto che la storia d’amore tra Kazuya ed Erika nasca dal primo episodio ci fa comprendere la volontà di Nagahama di darle particolare rilievo. Nel corso dei 44 episodi Kazuya ed Erika diventano quasi una sorta di ‘Romeo e Giulietta’, il cui amore è ostacolato, in primis, dall’appartenere a due fazioni nemiche, che si fanno guerra (anche se per un inganno). Erika, per giunta, è la sorella del nemico giurato di Kazuya, proprio colui che ha dato il via alle ostilità contro i terrestri e che ha portato alla morte migliaia di umani. Eppure questo non allontanerà i due innamorati, almeno non nel cuore.

Erika e Kazuya sono i protagonisti di un amore tragico, sofferto dall’inizio alla fine, certamente platonico e, dunque, ben lontano dalla concezione che si ha oggi di tale sentimento. La principessa Baamese e il pilota del super robot non tentennano un attimo, neppure di fronte agli avvertimenti della ‘propria gente’, che cerca di dividerli. Motivo per il quale, alla fine dell’anime (e forse anche prima) si comprende che Erika e Kazuya sono l’unica ‘fazione giusta’ di questa guerra, in cui definire bene e male diventa poi molto complicato.

La vera guerra non è tra robot

A fronte di questa analisi appare evidente che la guerra combattuta in General Daimos non è semplicemente quella tra un super robot e i mostri alieni. L’anime – che vanta numerosi colpi di scena e intrighi secondari che rendono la trama complessa e, per questo, molto più apprezzabile – va in profondità, raccontando la guerra tra persone e le conseguenze che questa ha non solo su quello che è considerato ‘il bene’. Quello tra bene e male, come dicevamo prima, è qui un confine labile, quasi inesistente.

Se inizialmente i Baamesi ci sono presentati come un popolo vendicativo, malvagio, che vuole impadronirsi con la forza della Terra, col proseguire della storia comprendiamo che la situazione è ben differente e molto più complicata. I ruoli iniziano quasi a capovolgersi e gli stessi terrestri si rendono protagonisti di malvagità contro un popolo alieno che scopriamo invece essere raffinato, ricco di tradizione e non per forza malvagio. Non esiste il Bene assoluto o il Male assoluto, perché, da entrambe le parti, non tutti vogliono questa guerra e sono proprio loro a meritare una tutela maggiore.

Nagahama raggiunge così il suo obiettivo: quello di far comprendere allo spettatore che distinguere chi sia il bene e chi il male nella storia va in secondo piano di fronte alle tragiche conseguenze della guerra.

La sigla

Desiderosi di rivivere altre storie legate agli anime degli anni ’80? Siamo andati all’avventura con la piccola Memole, combattuto al fianco di Re Artù e riso insieme ai Predatori del tempo. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking; vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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