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John Carmack, pionere del VR, lascia Meta

Il programmatore di videogame era CTO dai tempi di Oculus

Il programmatore John Carmack annuncia le proprie dimissioni da Meta, dicendo che Questa è la fine del mio decennio in VR“. Sviluppatore di videogame di successo negli anni ’90, dal 2013 era diventato Chief Technical Officer (CTO) di Oculus e lo era rimasto dopo l’acquisizione da parte di Facebook (ora Meta).

John Carmack annuncia le dimissioni da Meta

Negli anni ’90 programmò Commander Keen, Wolfenstein 3D, Doom e Quake, creando innovazioni nella grafica 3D come il suo algoritmo Carmack’s Reverse per le ombre degli oggetti tridimensionali. Nel 2013 decise di dedicarsi a tempo pieno al mondo VR, diventando il CTO di Oculus. Carica che ha mantenuto fino al 2019, quando divenne Consulting CTO per ridurre il carico lavorativo.

Il suo post pubblicato internamente a Meta era trapelato alla stampa, quindi ha deciso di postarlo nella sua interezza su Facebook (potete trovarlo qui).

Nel testo, spiega che dopo l’acquisizione di Meta nel 2014, Carmack rimase a programmare per la società. “Avrei potuto trasferirmi a Menlo Park dopo l’acquisizione di Oculus e provare a battagliare con generazioni di leadership, ma ero troppo impegnato a programmare, e pensavo che avrei odiato farlo, sarei stato scarso e avrei comunque perso”.

visore VR uccide

Carmack lascia per lavorare a Keen Technologies, la startup che ha creato per lavorare a un’intelligenza artificiale “più umana”, che ha già raccolto milioni di dollari di investimenti.

Ma continua a pensare che “la VR può portare valore alla maggior parte delle persone nel mondo, e nessuna compagnia è meglio posizionata in questo settore di Meta. Magari è possibile arrivarci continuando a puntare sulle attuali pratiche, ma c’è moltissimo spazio per migliorare”.

Carmack ha concluso dicendo ai suoi ex-colleghi: Fate migliori decisioni e riempite i prodotti di “Give a Damn”, invitandoli a mettere il cuore in questo progetto. Nel testo si sente il disappunto di Carmack (che adora Quest 2 ma pensa che si debba migliorare il software). Ma anche la volontà di muoversi verso un nuovo tipo di tecnologia, in cui potrà mostrare ancora una volta la sua abilità di programmatore.

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Source
HypeBeast

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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