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La recensione di Kask Moebius, il casco per il ciclista urbano

Sapevate che nel 2020 in Italia sono state vendute 280.000 bici elettriche? Un numero da capogiro per un mezzo di trasporto che sembra destinato a diventare sempre più popolare. In fondo ha senso: la bici elettrica aiuta a risparmiare energie, non inquina, non vi obbliga a fare benzina e può essere facilmente abbinata anche ad altri mezzi, come treni e metropoline. E poi piace anche agli sportivi perché fornisce un aiuto in più a coloro che puntano a mete lontane.
Quello che a volte dimentichiamo è che la bici elettrica – o ebike, se preferite – richiede tutte le accortezze di una bici tradizionale, casco incluso.
Sia chiaro, non ve ne serve uno da corsa. In realtà sul mercato ne trovate diversi dedicati ai pendolari e all’utilizzo urbano, come il Kask Moebius che abbiamo usato nelle ultime settimane. Com’é? Ve lo raccontiamo in questa recensione.

Design

Kask Moebius recensione design

Kask, azienda italiana che da anni si occupa di sviluppo, progettazione e realizzazione di caschi di sicurezza di altissima qualità, ha dato vita ad un prodotto pensato per essere sobrio, comodo e funzionale.
Ma com’è fatto?
Sulla parte frontale troviamo il logo Kask in bassorilievo, i fori per l’inserimento del frontino – che siete liberi di usare o meno – e una delle fessure per la ventilazione, posizionata in orizzontale.
Sul retro troviamo altre due fessure, questa volta verticali, il logo Kask inciso nella scocca del casco, un adesivo catarinfrangente che aumenta la visibilità durante la notte e infine una ghiera che permette di stringere o allargare il casco per adattarlo alle dimensioni della propria testa. Sappiate che rispetto ad altre soluzioni analoghe, la rotella inserita da Kask è un po’ più grande ma questo in realtà facilita la presa anche con i guanti e permette di aggiunstare il casco facilmente anche mentre lo indossate.

kask moebius recensione regolazione

A disposizione poi avete anche il cinturino per tenerlo saldamente agganciato alla vostra testa, con la parte che va a posizionarsi sotto il mento in finta pelle, soluzione che rende l’uso di Moebius più confortevole. Contribuiscono al comfort generale anche i cuscinetti traspiranti posizionati dentro il casco, cuscinetti che possono essere rimossi e lavati con grande facilità.

Concludiamo con il materiale di cui è composto Kask Moebius. La struttura è tutta in ABS, ossia Acrilonitrile butadiene stirene. Un nome difficile che indica un polimero termoplastico noto per la sua resistenza agli impatti, ai graffi e agli sbalzi di temperatura.

Come si comporta?

Con i suoi 410 grammi non è forse il casco più leggero del mercato ma l’abbiamo trovato davvero comodo, sia grazie all’imbottitura interna che al cinturino in cotone e finta pelle. In più avete la possibilità di regolarlo in modo da adattarlo alla vostra testa, evitando quindi che balli o che sia troppo stretto. Fate solo attenzione alla misura: noi abbiamo una M, che è risultata perfetta per le donne della redazione, ma a molti dei nostri colleghi stava stretto quindi date un’occhiata alle misure e scegliete con cura.

Promossi a pieno la ventilazione, con l’aria che entra dalla fessura frontale, passa sopra la vostra testa e infine esce dal retro, e il frontino, che può proteggervi tanto dal sole quanto dalla pioggia, almeno quanto basta a mantenere una buona visibilità.

Kask Moebius frontino

Per quanto riguarda la resistenza infine non abbiamo fortunatamente sperimentato caduto durante l’utilizzo del casco ma vi confessiamo che non l’abbiamo mai trattato con i guanti. L’abbiamo agganciato e infinilato nello zaino, lanciato sul divano rientrando a casa, messo sull’attaccapanni dell’ufficio e abbandonato in garage o in mezzo ai prati. Nonostante questo non ci sono graffi e ammaccature visibili. A parte qualche segno, rimosso con un colpo di spugna, è uguale al primo giorno.

La recensione di Kask Moebius: conclusioni

Il cinturino

Kask Moebius è in vendita a 99 €. Ne vale la pena? Noi ci siamo trovati particolarmente bene. E’ comodo, capace di far passare la giusta quantità d’aria, progettato per essere lavato e igienizzato facilmente e studiato per adattarsi alla vostra testa. Nel complesso poi ci è parso sufficientemente resistente, oltre che abbastanza stiloso da essere mostrato con orgoglio in ufficio.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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