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Cultura

Mascherine: servono o no contro il Coronavirus? Obbligatorie in Lombardia

Il punto della situazione su questo argomento davvero dibattuto: l'utilizzo delle mascherine.

Che servano oppure no, le mascherine anti virus adesso sono obbligatorie in tutta la regione Lombardia.

Si è discusso tanto, davvero tanto, troppo, riguardo al Coronavirus e all’uso delle mascherine per contrastare la diffusione. Non ne possiamo più, ci bombardano di notizie e non capiamo più a cosa dar retta, siamo stufi e stanchi di vivere, anzi, sopravvivere in questa situazione allarmante. Ma sulla salute non si scherza. Son saliti a circa 120 mila i casi di contagiati dal Coronavirus in Italia e quasi 15 mila le vittime (dati Protezione civile confermati dall’Istituto Superiore della Sanità). Pertanto, questo articolo sarà breve, conciso e preciso. Perché neppure l’informazione dev’essere uno scherzo.

Mascherine: la situazione attuale

È una notizia di poco fa che in Lombardia, Regione col più alto numero di contagi in Italia, si dovrà andare in giro indossando obbligatoriamente la mascherina o comunque con una protezione su naso e bocca: è quanto prevede la nuova ordinanza del governatore Attilio Fontana che entrerà in vigore domani 05 aprile 2020 (fonte: ANSA). Ma allora servono le mascherine?

Quello che sapevamo fino a un mese fa circa, era che le mascherine chirurgiche, sostanzialmente, servivano solo nei casi in cui si sospettava di aver contratto il Coronavirus, se si avevano sintomi come tosse o starnuti, oppure se ci si prendeva cura di una persona con sospetta infezione. L’avevamo trattato ancora all’inizio di Febbraio, in questo articolo.

Era stato ribadito dallo stesso OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal Ministero della Salute. Tuttavia, in diverse situazioni questa certezza era stata più volte malinterpretata o messa in discussione. La Regione Lombardia, per esempio, nel suo piano per la prevenzione del contagio, parlava genericamente dell’opportunità di indossarla. Quante volte avete visto o dibittuto anche tra di voi sul cosa fare? “La metto la mascherina per andare a fare la spesa”? “Mi serve quando devo portare giù il cane?”.

I dubbi, giustamente, sorgono spontanei, anche perché hanno più volte chiarito che non è tanto il colpo di tosse o lo starnuto a essere pericoloso. Logicamente anche quando parliamo emettiamo goccioline. Queste cadono nel raggio di un metro, perciò possono contaminare gli oggetti (in questo articolo abbiamo spiegato come sì, le spedizioni non fossero un problema, ma in ogni caso non era da escludere che il virus si potesse comunque trasmettere attraverso gli oggetti).

La diffusione del Coronavirus

In questo modo, noi abbiamo potuto trasmettere o contrarre il virus attraverso i prodotti andando a fare la spesa, toccando il carrello, la cassa o le persone stesse, quando si andava a fare una passeggiata e non abbiamo rispettato le distanze di sicurezza. Non è detto che si presentino i sintomi di tosse e febbre alta, spesso chi ha contratto il virus era asintomatico. Per questo è stato ribadito più volte, seguendo un briciolo di buon senso, l’importanza di stare almeno due metri lontani da una persona e le “consuete” pratiche igieniche di lavarsi spesso e bene le mani.

Infatti, l’uso delle mascherine aiuta a limitare la diffusione del virus, ma è importantissimo adottare, appunto, anche altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non serve a niente indossare più mascherine sovrapposte. Prima di indossarla, inoltre, bisogna anche in questo caso lavare le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica. Poi coprire bocca e naso con la mascherina, assicurandosi che aderisca bene al volto. Va tolta prendendola dall’elastico, per evitare di toccare la parte anteriore della mascherina. Poi bisogna gettarla immediatamente in un sacchetto chiuso e, sì, avete indovinato, bisogna lavarsi le mani.

Fin qui, molto probabilmente, vi torna tutto. Ma adesso è appena giunta una smentita da parte dello stesso OMS: le mascherine andrebbero usate sempre.

mascherine coronavirusLe mascherine: la svolta contro il Coronavirus

Notizia del millennio: neppure la Scienza è esatta. La Scienza si basa su fatti empirici, su ricerche, test e prove documentate. Ma anche laddove ci sia una prova scientifica, anche questa potrebbe essere messa in discussione.

Così è avvenuto proprio per quanto riguarda l’uso delle mascherine. Secondo i più recenti studi riguardo al Coronavirus, è emerso che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono “viaggiare” nell’aria per distanze ben più ampie di due metri. 

Questo è stato pubblicato direttamente dall‘Organizzazione mondiale della sanità: alla luce dei risultati di un nuovo studio dell’MIT, l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms, ha annunciato alla BBC che valuterà se “sia necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine”.

Anche secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, il Coronavirus viaggia nell’aria anche con il semplice respiro. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti, scrive l’Accademia Usa.

Attualmente l’Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia, dovrebbero indossare le mascherine. Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza. Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono ‘viaggiare’ nell’aria anche per distanze ben più lunghe. Se questi dati verranno confermati, è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza interpersonale.

Questo vorrebbe dire che tutto quello che sapevamo prima proprio dagli enti ufficiali delle notizie, potrebbe essere rimesso in discussione.

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Quali mascherine vanno bene contro il Coronavirus

L’ultimo punto della questione, è quali mascherine allora possono davvero essere efficaci contro la diffusione del Coronavirus. Sempre se si riescano ancora a trovare in giro, è chiaro…

Sta girando online in questi giorni, condiviso purtroppo anche da dipartimenti di soccorso pubblici, come quello della Difesa civili, un vademecum che spiega quali mascherine servino e quali no. Ma, anche stavolta, state sempre attenti alle fonti. Questo vademecum non è stato approvato da fonti ufficiali, quali il Ministero della Salute o l’Istituto superiore della sanità. E abbiamo dimostrato come anche queste fonti ufficiali siano ancora in fase di studio e ricerche.

Le mascherine, spiega Gloria Taliani, ordinario di malattie infettive a La Sapienza Università di Roma, “hanno una duplice funzione: servono a proteggere noi dall’acquisizione del virus e nello stesso tempo a proteggere gli altri dal contagio. Quella verde chirurgica serve per proteggere gli altri dal contagio che noi possiamo rappresentare, perché è disegnata per far in modo che la saliva emessa quando si parla non possa raggiungere né le persone né le superfici. Quindi, indossarla è un atto di generosità verso gli altri. Indossare una delle mascherine con la valvola FFP2, FFP3 e N95 è una forma di egoismo, perché queste mascherine sono protettive solo per chi le porta. Quindi è giusto che vengano indossate dai medici che sono più a rischio. Chi le indossa per strada, a meno che non abbia patologie respiratorie gravi come la bronchite cronica ostruttiva o patologie polmonari croniche, non protegge gli altri. La valvola ha un flusso monodirezionale, cioè filtra solo ciò che entra dentro la maschera e non quello che esce. Questo significa che se chi la indossa è già infettato, il suo respiro può arrivare agli altri e contagiarli“, conclude l’infettivologa. 

Pertanto, affidatevi al buon senso. Nel dubbio e in attesa di conferme ufficiali, usate le mascherine semplici, lavatevi le mani, disinfettate tutto e informatevi. Sempre.

mascherine coronavirus
No. Questa decisamente non va bene. Il buon senso è sempre da seguire.

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Elisa Erriu

"Lo scrivere" è il suo mestiere. Ma oltre alla coltre delle sue varie esperienze giornalistiche e dei suoi Master, c'è un mondo fatto di fantasy, anime, film, videogame, musica, Ichnusa, My Little Pony e oggettistica del Re Leone (l'originale!). Attenzione: se pronunciate per tre volte il suo nome giapponese, apparirà alle vostre spalle.

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