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Spazio all’ospite: con Giuseppe Cofone, fondatore di Alteredu

Sul nostro canale Twitch torna l’appuntamento settimanale di #SpazioAllOspite. Questa settimana Fjona Cakalli ha intervistato Giuseppe Cofone, fondatore di Alteredu. Giuseppe Cofone, classe ’89, è laureato in Ingegneria Informatica all’Università della Calabria. Nel 2017 ha fondato Alteredu insieme ad altri due soci, una startup nata con l’obiettivo di aiutare giovani, professionisti o dipendenti ad ampliare le proprie conoscenze, attraverso valutazioni, percorsi di apprendimento e corsi creati da esperti del settore, accompagnati da opportune certificazioni.

Nel 2019 ha vinto la borsa di studio per giovani imprenditori della Commissione Europea e ha partecipato ad un percorso di accelerazione d’impresa che gli ha dato l’opportunità di studiare ed essere supportato da diversi professori provenienti da numerose università spagnole. Dal 2020 è Presidente di Futuro Digitale, associazione non profit che da ormai otto anni ha come mission quella di ridurre il digital gap dei giovani calabresi rispetto ai coetanei europei.

Spazio all’ospite: con Giuseppe Cofone, fondatore di Alteredu

Durante l’intervista Giuseppe Cofone ci ha parlato di Alteredu, di formazione, Solidarietà Digitale e di impresa. “Alteredu è una piattaforma di corsi online certificati nata nel 2017; ci tengo a specificare certificati perché nell’ultimo anno sono nate tante piattaforme che fanno corsi online, sicuramente per venire incontro alle esigenze delle persone nel dover stare molto tempo in casa”.

“Il nostro obiettivo è quello di fornire una formazione certificata: volevamo dare la possibilità a chi terminava il corso di poter avere qualcosa di concreto in mano, non solo la formazione ma qualcosa di spendibile nel mondo del lavoro. L’obiettivo di Alteredu è sempre stato quello di aiutare i giovani italiani e calabresi, considerato che in Europa siamo risultati al primo posto come numero di NEET, cioè giovani inattivi che non studiano e non lavorano e non cercano un’occupazione. Con i corsi online certificati abbiamo cercato di fare qualcosa di concreto in questo senso”. 

Alteredu, una piattaforma di corsi online certificati

“Il mio percorso è stato dettato da quello che ho reputato più giusto e logico fare in quel momento, a partire dall’Università e dalla scelta di farla in Calabria. Sono contento di aver supportato il territorio studiando qui. Però è stato altrettanto giusto andare fuori, vedere altre realtà: sono stato a Roma, poi in Spagna, poi sono tornato in Calabria perché mi sentivo pronto a mettere in pratica nella mia terra quello che avevo appreso in giro per l’Italia e per l’Europa. 

Nello specifico poi Giuseppe Cofone ci ha parlato della sua esperienza con l’Erasmus per giovani imprenditori: “L’Erasmus per giovani imprenditori lo conoscono in pochi, è un progetto importante che molti ragazzi possono fare. Si chiama Erasmus perché attinge agli stessi fondi ma è ben diverso da quell’idea che conosciamo tutti, infatti al centro dell’esperienza non c’è lo studio ma il lavoro e si lavora affiancando un imprenditore; infatti il progetto verte attorno all’idea che un imprenditore junior, alle prime esperienze, possa andare da un imprenditore senior per formarsi, lavorando assieme a lui, per poi guadagnare tutte le competenze. Si lavora insieme, si sviluppano progetti insieme. Per essere selezionati bisogna avere un business plan validato, e una piccola impresa o una start up già avviata”. 

“La mia esperienza con questo Erasmus per imprenditori è iniziata a Las Palmas, laddove c’era un’occasione più legata ai miei interessi, e ho lavorato affiancato un imprenditore italiano. Ho conosciuto tantissimi ragazzi nomadi digitali, sia italiani che stranieri, che lavoravano li. Il nomadismo digitale, per spiegarlo in maniera semplice, è un movimento di lavoratori che hanno bisogno solo di un computer e di internet per lavorare, per cui decidono di lavorare dove vogliono; si spostano ogni mese, ogni due mesi, ogni qual volta sentono l’esigenza di doverlo fare, ma tra le città preferite c’è proprio Las Palmas. Prima della pandemia il lavoro da remoto sembrava essere qualcosa di marginale: conoscere persone che da anni fanno quel tipo di lavoro per me è stata una grande scoperta”. 

L’Erasmus per imprenditori e il nomadismo digitale

Per quanto riguarda il lavoro di impresa, Giuseppe Cofone ha affermato che “Le principali difficoltà possono essere ad esempio non valutare bene cosa si sta andando a fare: chi decide di mettere in atto un progetto di questo tipo ha un’idea che spesso viene contrastata da una realtà dei fatti differente. Questo è stato uno dei errori che ho commesso all’inizio; quello che ho appreso è che quando si decide di lasciarsi in un progetto di questo tipo è meglio fare dei test, delle valutazioni, testare la propria idea sul mercato, per capire se c’è un feedback, un riscontro. A quel punto si può impostare una crescita più veloce e investire concretamente. Il lavoro da imprenditore non è qualcosa che avevo previsto; studiando e lavorando ho capito di essere in grado di fare cose, come assumermi delle responsabilità che gli altri non vogliono prendersi”. 

“Fare impresa digitale e impresa artigianale sono molto simili, non c’è molta differenza: il vero successo di un’impresa artigianale è di renderla anche digitale, ovvero portare il prodotto online per farlo conoscere a una platea molto più ampia, e far capire le qualità. Rendere un’impresa artigianale digitale è proprio la sfida di questi anni; chi la coglie prima riesce a ottenere buoni risultati”. 

“Credo che una delle iniziative migliori che siano state create da parte del governo sia Resto al Sud, il progetto che finanzia buona parte degli investimenti e che aiuta a lanciare un’attività sia fisica che online. In generale una delle cose più utili sono gli acceleratori di impresa, un modo per entrare in contatto con diversi esperti del settore, dei mentor, a partire dal progetto che proponi, ti aiutano nell’arco di sei o nove mesi ad accelerare il tuo progetto per renderlo disponibile alla vendita su mercato”.

Resto al Sud e Solidarietà Digitale

Durante l’intervista Giuseppe Cofone ci ha spiegato quali sono i modi per sviluppare al meglio il proprio progetto: “Quel che mi è stato più utile in questa fase è comprendere quanto sia utile un periodo di test e di valutazione del progetto; erroneamente pensavo che quando si ha un’idea si deve prima svilupparla, poi cercare fondi, e arrivare con l’idea pronta sul mercato e osservare se funzionava. Questo rappresentava una spesa assurda, oltre a non essere molto logico. Con l’acceleratore ho scoperto diverse strategie per validare e testare il proprio prodotto, e capire innanzitutto se le persone siano disposte ad usarlo e poi a pagare per usarlo”. 

“In questo modo puoi capire se l’idea è valida senza fare scelte azzardare o spendere molto. Una pratica che ha un nome specifico, Lean Startup: in maniera leggera si può capire cosa poter fare per avere una feedback sulla tua idea in maniera praticamente gratuita”. 

“Dopo diversi test ho iniziato a individuare quali potessero essere i canali migliori per promuovere quello che stavo offrendo con la mia azienda, nel nostro caso è il content marketing, quindi la scrittura di blog e articoli; in questo modo abbiamo compreso quale fosse il nostro target, a seconda delle persone che leggevano i nostri articoli, ci chiedevano informazioni, acquistavano i corsi e in generale mostravano interesse verso quello che offrivamo”.

Alteredu ha messo ha disposizione gratuitamente corsi online per tutti

“L’anno scorso c’erano dei corsi molto interessanti che non riuscivamo a vendere in nessun modo, nonostante avessimo provato diverse tecniche. L’errore che avevo fatto era non creare un contesto giusto per quei corsi; quindi abbiamo fatto un’analisi sui lavori del futuro, e abbiamo realizzato un e-book in cui abbiamo stilato le professioni più richieste delle aziende nei prossimi anni. In questo modo abbiamo legato i corsi a queste professioni, creando una dinamica, un percorso completo che prevede di individuare la carriera che fa per te, di formarti in quell’ambito, e poi, grazie alla collaborazione con la piattaforma Jobiri, con il certificato ottenuto si può ottenere l’accesso alla versione premium di Jobiri e cercare lavoro”. 

Inoltre, con la partecipazione alla Solidarietà Digitale, Alteredu ha messo ha disposizione gratuitamente corsi online per tutti. “L’iniziativa del governo, lanciata l’anno scorso, che permetteva a tutti di proporre un gesto solidale nei confronti delle aziende o dei privati, è stata una grande opportunità; noi abbiamo proposto la nostra idea che prevedeva di seguire gratuitamente i corsi e chi desiderava poteva ottenere l’attestato, corsi come sicurezza sul lavoro, privacy, HCCP, oltre che quelli per fronteggiare il covid-19. In questo caso il governo, sposando la nostra idea, ha creato un interesse incredibile su quello che abbiamo offerto”.

“Doveva durare un mese e invece è ancora attiva, e le persone continuano ad approfittare di questa iniziativa; ci sembrava giusto tenerla aperta il più possibile. La settimana scorsa abbiamo ricevuto una lettera di ringraziamento da parte del Ministro del Lavoro in cui, oltre a ringraziarci per essere stati solidali, ci ha inserito nell’elenco dei contribuenti solidali del Ministero”. 

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