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Marco: un anime di formazione e denuncia, perfetto ‘mezzo educativo’

L'anime degli anni '80 fa parte del progetto World Masterpiece Theater ed è tratto dal libro Cuore

Il World Masterpiece Theater è ormai un appuntamento ricorrente nella nostra rubrica dedicata agli anime degli anni ’80. Il genere meisaku, d’altronde, è uno dei più diffusi in quegli anni, e torna questa settimana con l’anime dal titolo Marco. In Italia noto come ‘Marco – Dagli Appennini alle Ande’, l’anime è tratto dal celebre romanzo di Edmondo De Amicis, Cuore. Nel particolare, Marco riprende un racconto nello specifico del romanzo per ragazzi, che è appunto quello dal titolo ‘Dagli Appennini alle Ande’.

Prodotta nel 1976 da Nippon Animation, la serie animata arriva in Italia nel 1982, inizialmente trasmessa su Rai 1. L’anime arriverà poi anche su Mediaset, ma solo nel 2011 e con una videosigla più breve, composta dalle immagini tratte dai vari episodi.

Marco, dagli Appennini alle Ande: la storia dell’anime

Una dolorosa separazione

Le prime immagini dell’anime ci presentano la quotidianità di Marco, bambino di 10 anni, e della sua famiglia. La serie, così come la storia da cui è tratta, è ambientata in Italia, a Genova. Marco, i suoi genitori e suo fratello Tonio appaiono felici, in sintonia, ma qualcosa sta per cambiare questa atmosfera. La madre di Marco è infatti in partenza per l’Argentina, dove ha trovato lavoro e dove spera di guadagnare dei soldi che aiutino la famiglia in ristrettezze. Tuttavia, la donna parte da sola, visto che il papà di Marco rimane a casa a gestire la clinica medica per poveri che con tanto sacrificio ha tenuto in piedi.

Il primo episodio si conclude quindi con la partenza di mamma Anna per l’Argentina e le lacrime del piccolo Marco, disperato per quell’addio. Madre e figlio si lasciano però con la promessa di scriversi sempre, cosa che d’altronde accade sin da subito.

marco anime partenza mamma

Un conflittuale rapporto padre-figlio

Marco rimane dunque a Genova con suo papà Pietro e il fratello Tonio. I rapporti tra loro sono ottimi, eppure iniziano a nascere delle ostilità quando il protagonista si sente estromesso dalle decisioni di famiglia. Marco vuole aiutare la famiglia e, per questo, cerca lavoro; il padre però si oppone, ritenendolo ancora un bambino per lavorare. La volontà che suo figlio si dedichi soltanto allo studio si scontra, dunque, con il desiderio di Marco di sentirsi utile. Questo scatena scontri anche molto duri tra padre e figlio.

Il bambino si consola con la lettura delle lettere di sua madre, che arrivano regolarmente per tutto il suo primo anno di assenza. Le cose poi cambiano: le lettere smettono di arrivare, scatenando la preoccupazione di Marco. Il protagonista matura quindi la decisione di mettere del denaro da parte per raggiungere la madre in Argentina e capire cosa le è accaduto.

Marco parte per l’Argentina

Dopo giorni di preoccupazione, Marco riceve finalmente una lettera dalla madre. La donna gli rivela di essere stata poco bene, motivo per il quale non è riuscita a scrivergli. Queste parole però allarmano ulteriormente Marco, che comprende che la mamma sta mentendo, minimizzando quello che le è accaduto. La lettera è dunque la spinta finale, che lo porta a decidere di partire a ogni costo, anche se suo padre è contrario.

Marco si imbarca clandestinamente su una nave diretta in Argentina ma viene scoperto nelle cucine, e portato dal capitano. Grazie alla sua testardaggine riesce però a farsi accettare a bordo, solo se suo padre approverà il viaggio. Dopo un po’ di tentennamenti, Pietro accetta che suo figlio parta per il sud America. Marco, finalmente, può raggiungere la sua mamma e capire cosa le sia accaduto.

marco anime violeta

Un viaggio ricco di difficoltà

Se il viaggio non è dei più semplici, ancor più difficile è l’arrivo in terra argentina. Marco viene derubato di tutto ciò che ha poco dopo il suo arrivo in terra straniera. Il bambino è solo e spaesato, anche perché non riesce né a trovare sua madre, né ad avere sue notizie. Per fortuna il protagonista incontra Violeta, una ragazzina della sua stessa età, e la sua famiglia che gli tenderà una mano. Grazie anche al loro aiuto, Marco riesce a scovare qualche traccia della sua mamma, ma trovarla non sarà così facile.

Da Buenos Aires Marco si metterà dunque nuovamente in viaggio, alla ricerca di mamma Anna. Questo darà il via a nuove e numerose avventure, che vedranno il nostro protagonista tra incontri e difficoltà, tra nuove amicizie e consapevolezze. In questi episodi si cementerà il rapporto con Violeta, che diventerà per Marco più di una semplice amica.

De Amicis. Cuore: 8
  • De Amicis, Edmondo (Autore)

Il finale

Dopo lunghi viaggi, mille peripezie, e tanti incontri, Marco finalmente ritrova sua madre. Come aveva paventato, la donna è realmente gravemente ammalata e deve affrontare un intervento complicato. Marco le dà però la forza per affrontarlo e tutto va per il meglio. Dopo alcune settimane la donna si è del tutto ripresa ed è dunque pronta per rimettersi in viaggio insieme a suo figlio. Marco e Anna ripartono per Genova, dove potranno riunirsi al restio della famiglia. Non mancano però i saluti a Violeta, alla quale strappa la promessa di rivedersi un giorno proprio in Italia. Marco torna a casa non più bambino: le esperienze vissute lo hanno infatti resi un ragazzo maturo e pronto ad affrontare la vita.

marco anime mamma

Marco, dagli Appennini alle Ande: curiosità e considerazioni sull’anime

Marco, un perfetto ‘mezzo’ educativo

Nella visione dell’anime, ciò che più stupisce è il protagonista. Se già il fatto che un bambino di 10 anni si imbarchi da solo per un viaggio oltreoceano è, oggi, qualcosa di inconcepibile, lo è ancor di più la maturità con la quale Marco affronta questa avventura. Marco è un altruista, un bambino che preferisce mettersi in pericolo e rischiare grosso per aiutare un medico che deve correre da una bambina malata.

Marco palesa una maturità e una bontà che poco hanno a che fare con un bambino e che restano quasi difficile immaginare anche su un adulto. Eppure il carattere del protagonista funge da mezzo educativo. Sappiamo ormai che il meisaku nasce come prodotto educativo per un pubblico di minori, mirando a dare insegnamenti attraverso la letteratura per ragazzi, mediata dal divertimento dell’animazione. Marco è un esempio perfetto di tale funzione: il suo percorso di maturazione e la sua etica indistruttibile vengono utilizzati per dare importanti insegnamenti ai piccoli spettatori dell’anime.

Un anime di denuncia

Alla funzione educativa di Marco viene poi affiancata quella che fa da sfondo a vari episodi dell’anime. I 52 episodi non sono per niente edulcorati da un’atmosfera perfetta e da popoli felici, ma mostrano anzi realtà difficili. Non vengono infatti censurati problemi come lo sfruttamento minorile (lo stesso Marco fa piccoli lavoretti nonostante abbia 10 anni), il bullismo, l’emigrazione, la violenza in varie forme, la povertà talvolta drammatica in cui vivevano le famiglie.

Restio alla censura, l’anime mette lo spettatore a stretto contatto con realtà molto difficili, talvolta drammatiche, ben poco adatte ad un pubblico di minori. Eppure la funzione educativa, in questo caso, vuole prevalere sul resto, rischiando anche di essere, in alcuni casi, brusca.

Difetti e punto forte dell’anime

Marco, insomma, ha tutte le caratteristiche per essere un anime di successo negli anni ’80, eppure non ottiene il riscontro di meisaku come ‘Heidi’ o ‘Anna dai capelli rossi’. E questo nonostante, a differenza degli altri citati, Marco sia l’unico anime ambientato in Italia.

Molti sono i fattori che hanno influenzato questo risultato poco soddisfacente al tempo, a partire dalla narrazione. I 52 episodi che formano l’anime sono caratterizzati da una narrazione che non si può certo dire sempre avvincente. Le vicende sono raccontate con lentezza, i colpi di scena, soprattutto nella prima parte, sono rari, e i fatti importanti sono centellinati. Accade, dunque, che ci siano episodi in cui accade poco o nulla, mostrando solo la quotidianità del protagonista e della sua famiglia. Se questo di certo non depone a favore dell’anime (che ad oggi avrebbe ancora meno successo, visti i ritmi a cui si è abituati oggi con il mondo degli anime), va inoltre aggiunto che, in quegli anni, il grande successo dei robottoni oscurava quasi il resto.

La forza di Marco – Dagli appennini alle Ande rimane, dunque, nel messaggio portato sullo schermo e nel protagonista stesso. La morale di Marco, la sua determinazione, la bontà senza limiti fanno dell’anime un prodotto indimenticabile.

La sigla

La sigla italiana, dal titolo ‘Marco’, è composta da Luigi Albertelli e Vince Tempera e cantata da Gli amici di Marco.

Desiderosi di rivivere altre storie di anime degli anni ’80? Vi ricordiamo che siamo andati all’avventura con Goku, protagonista di Dragon Ball. Ci siamo tuffati nella missione de La regina dei mille anni e tra le stelle col principe Chobin. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking. Abbiamo vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

De Amicis. Cuore: 8
  • De Amicis, Edmondo (Autore)

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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