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Tecnologie ed effetti speciali utilizzati per realizzare film horror

Cosa rende un film horror degno di nota? Bastano gli effetti speciali moderni o sono sufficienti semplici "trucchi del mestiere"?

Vi siete mai chiesti quali tecnologie si nascondono dietro ai film horror? Come fa un film di questo genere a trasmettere quell’angosciante senso di inquietudine che continua a disturbarci anche dopo il termine della pellicola?

Analizziamo insieme gli effetti speciali e le tecnologie che sono alla base di ogni film horror che si rispetti e proviamo a capire se quelli moderni sono stati rivoluzionari o meno.

Tecnologie nei film horror: qual è lo scopo di un film simile?

C’è un semplice elemento che rende ottimo un film horror. Molti direbbero la paura, e in parte hanno ragione, però ritengo che la costante principale sia l’angoscia mista ad ansia. Quel senso di inquietudine che ci pervade per tutta la durata del film, qualcosa di più pungente rispetto alla paura, più duraturo.

A questo poi si aggiunge la paura, ma deve essere specifica. Deve trattarsi di qualcosa in grado di pietrificare lo spettatore durante la visione della pellicola e non è facile ottenere un risultato simile.

Un buon film horror deve essere intelligente, caratterizzato da un’atmosfera tesa, originale ma soprattutto deve trasmettere quelle sensazioni di cui abbiamo parlato. Grazie ai vari progressi tecnologici, i registi hanno più armi a disposizione per poter creare ottimi film horror e più metodi per mettere paura ed angoscia allo spettatore, ma basteranno?

All’inizio realizzare un film horror non era poi così semplice: gli effetti speciali a disposizione dei registi erano praticamente nulli e dovevano arrangiarsi con trucchi ad effetto ed escogitare metodi per non farli sembrare troppo finti.

Nonostante mancassero determinati mezzi di cui invece disponiamo oggi, questo non ha fermato i registi dal creare capolavori che ancora oggi non vengono contaminati da remake o simili.

Un esempio è l’Esorcista, che personalmente considero come il miglior film horror di tutti i tempi.

Passato e presente a confronto

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Ero curiosa di sapere come fossero stati realizzati alcuni effetti speciali nel 1973 e sono rimasta completamente stupita da quello che ho letto. Tutti gli effetti speciali presenti nella pellicola sono stati realizzati “a mano”.

Ad esempio, pensiamo alla scena in cui vediamo comparire sul corpo di Regan delle parole, come se qualcuno le stesse scrivendo dall’interno del suo corpo.

In poche parole i produttori hanno realizzato un calco del suo stomaco e hanno utilizzato dei solventi detergenti per scrivere le parole. Successivamente hanno registrato la scena e l’hanno registrata nuovamente al contrario, in modo che sembrasse reale.

Diciamo che tutto il film si basa su una serie di trucchi casalinghi ed inquadrature che rendono il tutto reale. Erano semplicemente trucchi dal punto di vista del makeup covering quindi cicatrici finte, lenti a contatto per far sembrare che la ragazzina fosse effettivamente posseduta e trucchi del mestiere.

Pensiamo alla scena dell’esorcismo, quando la stanza è completamente gelata. Da quanto ho capito William Friedkin, il regista, ha reso la vita difficile al cast e alla troupe durante le riprese. In questo caso perché ha effettivamente fatto congelare l’intero set per registrare la scena. Tutto ciò ha però reso quella particolare sequenza ancora più inquietante.

La famosa scena di Regan che ruota la testa a 360°? Semplice! Un manichino di gomma con le sembianze di Linda Blair, l’attrice principale. E il tutto sembrava reale grazie ad un ottimo uso dell’illuminazione del set.

La sequenza del vomito invece è stata realizzata grazie ad un tubo nascosto ed attaccato al mento di Linda che spargeva melma verde. Una melma che, in realtà, era semplicemente zuppa di piselli.

Questa scena, tra le altre cose, è stata girata una sola volta. Infatti il regista non aveva detto a Jason Miller, il prete, il particolare del vomito: nel momento di girare quindi, la sua reazione è stata così autentica e disgustata, che era perfetta.

Niente CGI, niente tecnologia, eppure rimane il film horror migliore di sempre.

Tecnologie nei film horror: la CGI è stata rivoluzionaria oppure no?

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Negli anni duemila c’è stato l’avvento della CGI (computer-generated imagery), tecnica utilizzata nel campo della computer grafica 3D per la resa di effetti speciali digitali di film, videogiochi, spot commerciali e applicazioni di grafica visiva.

La diffusione della CGI ha permesso a registi e produttori di realizzare scene surreali e che prima potevano solo immaginare. Passiamo da lupi mannari realistici come in Van Helsing (2004), mostri fatti solo di pelle come in Resident Evil (2002) fino ad realizzare scenari infernali come in Silent Hill (2006).

Questa tecnica è stata rivoluzionaria ed utile per molti generi, principalmente fantasy e fantascienza. Per il genere horror, invece? La questione è abbastanza complicata ma proveremo a venirne a capo.

Come sempre sono sincera con voi. Sono pochi i film horror che mi hanno davvero trasmesso angoscia e tutti quelli che sono riusciti a farlo sono pellicole vecchie o in cui la CGI è poco presente. Il primo esempio, e ne abbiamo parlato anche prima, è L’Esorcista seguito poi dalla Trilogia del Terrore del 1975 e diretto da Dan Curtis.

In questa pellicola non ci sono effetti speciali. Nel terzo episodio in particolare, abbiamo solo una statuetta di legno – una dannatissima statuetta – sistemata in varie posizioni dai produttori e Karen Black, attrice che viene truccata a seconda della scena. Niente di più.

Altri esempi sono The Ring e The Grudge – parlo dei film originali – che se andiamo ad analizzare nello specifico, contano solamente trucco sugli attori ed effetti prettamente sonori.

Poi ci sono pellicole come Van Helsing, Resident Evil o Silent Hill che, nonostante non mettano paura, sono stati realizzati egregiamente e con ottimi effetti speciali. Il problema della CGI con i film horror, però, è che non sembra essere adatta a questo genere.

Al giorno d’oggi ci si preoccupa più di far sembrare la decapitazione di una qualsiasi persona reale senza però soffermarsi sul significato che il film vuole trasmettere. Tecniche cinematografiche simili hanno senz’altro rivoluzionato il cinema horror. Innanzitutto perché la resa del film è molto reale e poi perché il lavoro svolto da produttori e registi credo si sia semplificato.

Tuttavia, nonostante questo enorme passo avanti nella tecnologia, si è perso qualcosa. Si è persa la vera essenza dei film horror, il significato che devono trasmettere.

La semplicità supera la tecnologia

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Il discorso è molto ampio, i punti da analizzare sono tanti e il tempo a nostra disposizione è poco. Ritengo che la CGI sia una tecnica che ha permesso di dare sfogo alla propria creatività sotto molti punti di vista.

Pellicole come Il Signore degli Anelli, Jurassic Park o Titanic sono costruiti su questa tecnica e sono diventati dei veri e propri capolavori, l’unico problema è che si distaccano totalmente dal nostro argomento.

Ossia, non sono horror.

I migliori film di questo genere, se andiamo ad analizzarli passo dopo passo, sono tutti di vecchio stampo, privi di CGI e realizzati con semplici trucchi casalinghi.

E quali sono questi semplici trucchi? L’illuminazione, ad esempio, elemento che ricopre un ruolo fondamentale. Con le giuste inquadrature e la giusta manipolazione dell’oscurità, è possibile realizzare delle scene strabilianti, trasmettendo angoscia.

Poi ci sono gli effetti sonori. Silenzio assoluto oppure scricchiolii, rumori improvvisi, versi strani, porte che cigolano o finestre che sbattono violentemente. Anche una voce, più profonda o magari stridula, fastidiosa e che mette i brividi.

In seguito abbiamo i truccatori, il cui scopo è quello appunto di truccare gli attori e permettere loro di entrare nella parte. Gli attori anche ricoprono un ruolo fondamentale: in fin dei conti l’aspetto di un personaggio horror è importante tanto quanto la performance dell’attore, perché per diventare un mostro devi prima entrare nella parte.

Negli anni ’70 poi venivano utilizzati molto spesso gli animatroni, ossia complessi sistemi meccanici ed elettronici comandati a distanza e in grado di compiere dei semplici movimenti. Questi sono presenti in Alien (1979) o nello stesso Esorcista. Come credete che si muova il letto di Regan?

La conclusione presumo sia questa: la semplicità supera di gran lunga la tecnologia di oggi. Certamente gli effetti speciali sono molto più realistici e fenomenali, ma i semplici effetti dei vecchi film sono immediati, più d’impatto e riescono a rabbrividirci. Non è ancora molto chiaro come riescano a farlo, semplicemente è così.

Tecnologie film horror: le pellicole che vi consigliamo

Se volete fare un salto nel passato con pellicole horror in grado di farvi passare qualche ora da brividi e magari qualche notte insonne, ecco i nostri suggerimenti.

  • L’Esorcista (1973)
  • La Trilogia del Terrore  (1975)
  • Alien (1979)
  • La Casa (1981)
  • La Casa 2 (1987)
  • L’Armata delle Tenebre (1992)
  • Creepshow (1982)
  • La Notte dei Morti Viventi (1968)
  • The Ring (1998)
  • Ju-On (2000)

 

 

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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