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Coccinella: sette fratelli e una lezione di dignità

Tragedia, amore e famiglia si mescolano sapientemente nell’anime degli anni ’80 che ritroviamo questa settimana nel nuovo appuntamento con la nostra rubrica. Coccinella è il titolo della serie televisiva animata composta da ben 104 episodi prodotta dalla Tatsunoko e trasmessa da Fuji TV fra il 1974 e il 1976. In Italia però ci raggiunge nel pieno degli anni ’80, siamo infatti nel 1985 quando va in onda per la prima volta su Euro TV.

Prima di diventare un anime, Coccinella è però un manga che rimane inedito in Italia. Scritto e disegnato da Noboru Kawasaki, venne pubblicato da Shogakukan a metà degli anni ’70 all’interno di una rivista educativa. Parliamo d’altronde di una storia che raccoglie numerosi spunti toccanti ma anche d’insegnamento per i più giovani, partendo dall’importanza del rapporto tra fratelli.

Coccinella: la storia dell’anime

Sette fratelli e una tragedia

È proprio da una tragedia che ha inizio l’anime Coccinella. Il primo episodio ci immerge nel pieno di una cerimonia funebre alla quale partecipano sette tra ragazzi e bambini. Scopriamo che si tratta di sette fratelli che ricordano la loro madre, morta circa 40 giorni prima a causa di una vita fatta di fatiche e di stenti. I sette fratelli sono rimasti orfani perché due anni prima è morto anche il loro papà in un incidente con un elefante allo zoo dove lavorava.

L’anime ci presenta così i protagonisti di Coccinella, partendo proprio dalla sua piccola star. Lei è Yoko, ha cinque anni ed è la minore dei sette fratelli. È una bambina estremamente vivace e allegra, sempre pronta ad aiutare i suoi fratelli ma anche spesso nei guai. La maggiore dei sette è Sukimi, pacata e saggia; segue Kaji, attaccabrighe e appassionato di boxe ma anche determinato e altruista; Mitzuo, l’intellettuale della famiglia; Mokuzake, il cui sogno è diventare un monaco buddista; il quinto è Kintaro, che sogna di diventare un contadino ed è sempre pronto a correre dietro le ragazze; infine c’è Sushimaru, che sogna di diventare un detective.

coccinella anime fratelli

I sette fratelli si dividono ma…

I sette fratelli protagonisti dell’anime Coccinella sono rimasti soli e senza entrate economiche, motivo per il quale sono ora costretti a dividersi. Sukimi annuncia che i quattro più giovani andranno a vivere con alcuni parenti per avere la possibilità di continuare a studiare e vivere bene. Poche ore dopo la famiglia si divide ma Yoko, la nostra Coccinella, non ci sta e decide di riunire nuovamente i fratelli, imponendosi sui maggiori.

I sette decidono allora di rimanere insieme e affrontare le difficoltà che arriveranno sotto lo stesso tetto. Il primo brutto colpo però arriva quasi subito quando il padrone di casa, dopo un ritardo del pagamento, li caccia via. In realtà si scoprirà che dietro questa decisione drastica c’è un altro uomo, proprietario reale dell’immobile, che è il nonno dei ragazzi.

L’incontro con il nonno e la nuova vita

Rimasti senza casa e completamente soli, i sette fratelli decidono di partire per ritrovare l’unico parente che può realmente aiutarli. Si tratta proprio del nonno che ha ordinato che venissero cacciati via, cosa che fa anche quando i sette si presentano nella sua enorme villa. Yoko e i suoi fratelli sono dispiaciuti ma non si arrendono e decidono di costruire da soli una casa in cui vivere insieme e continuare le loro vite.

coccinella anime yoko

Ci riescono, ognuno con compiti specifici. Tra i tanti episodi dell’anime conosciamo così la routine, gli impegni e i sogni dei sette protagonisti, a partire da Kaji che si allena per diventare un pugile professionista. Il ragazzo lavora di mattina, va a scuola di pomeriggio e fa sempre da padre ai suoi fratelli minori, così come la sorella maggiore fa loro da madre. La piccola Yoko invece non va ancora a scuola ma fa di tutto per aiutare i fratelli maggiori, finendo spesso nei guai.

La verità sul nonno e i sette nipoti

Nei 104 episodi dell’anime Coccinella viviamo dunque la crescita dei sette protagonisti, immergendoci nei loro sogni, imprevisti ma anche tra avventure divertenti, pronte a strapparci un sorriso. I ragazzi si impegnano affinché la loro famiglia funzioni, nonostante le mille difficoltà, rifiutando con orgoglio gli aiuti che ritengono sia vera e propria elemosina.

Intanto però scopriamo che quel nonno che sembrava arcigno ed egoista ha agito in questo modo con i nipoti per un fine benevolo. L’uomo ha infatti rifiutato di accoglierli a casa sua e togliere loro la comodità della casa dei genitori per far sì che imparassero a cavarsela con le proprie forze e non crescessero viziati e abituati al lusso. Il suo obiettivo è che i sette facessero forza sulle proprie capacità, rimanendo uniti e diventando una famiglia piena d’amore e dedizione. Tuttavia non ha mai smesso di seguirli da lontano, intervenendo qualora ce ne fosse la necessità.

coccinella anime

Finale e morale

Arriviamo così alle ultime battute dell’anime. I sette fratelli sono riusciti a trovare la loro dimensione in questa nuova vita da orfani eppure un altro brutto colpo è alle porte. L’anime si conclude così come è iniziato: con una tragedia. Un incendio infatti distrugge completamente la casa dei sette fratelli, lasciandoli nuovamente senza dimora. Ancora una volta la forza d’animo dei ragazzi batte anche i cataclismi: i sette, infatti, sono pronti a ricostruire la loro casa ma questa volta al loro fianco hanno un altro alleato, il nonno. D’altronde l’importante non è dove e come ma essere insieme, facendosi sempre forza l’un l’altro.

Coccinella: curiosità e considerazioni sull’anime

Perché l’anime si chiama Coccinella?

Nessuno dei sette protagonisti dell’anime si chiama in realtà Coccinella. Questo è sì il soprannome dato alla più piccola dei ragazzi, vera star della serie animata, eppure in un episodio viene spiegato il reale motivo del paragone col ‘fortunato’ insetto.

“Noi dovremmo vivere insieme e uniti sempre come le stelline del tuo bel manto”, è la frase che afferma Yoko nel primo episodio, tenendo sul dito una coccinella. È la bambina infatti a raccontare che proprio sua madre, prima di morire, paragonò i sette fratelli ai sette puntini neri presenti sul manto della coccinella. Così come questi puntini stanno sempre lì, incancellabili, così loro avrebbero sempre dovuto essere nel corso della loro vita. “Noi siamo la famiglia Coccinella”, afferma ad un certo punto la piccola Yoko, ed è proprio l’insegnamento della madre che le dà la forza per riunire i suoi fratelli, ormai sparsi tra varie famiglie. La coccinella è dunque simbolo dei sette fratelli ma anche monito di restare insieme sempre e comunque.

Una morale celata dal sorriso

La semplicità e la risata sono i vettori che trasportano lo spettatore all’interno di una storia ricca di morale e sentimento. Non ci troviamo di fronte ad un anime dai risvolti fantastici o ricco di elementi straordinari, ma al cospetto ad una storia normale, immersa in una quotidianità difficile come può esserla quella di sette ragazzi e bambini orfani.

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L’anime è pur sempre destinato ad un pubblico di minori, motivo per il quale viene quasi sempre smorzato dal tono scanzonato e divertente dei suoi protagonisti, in primis la nostra piccola Yoko. Quest’ultima, pur essendo una bambina di soli cinque anni rimasta senza genitori, è ricca di gioia e determinazione, dovuta anche alla presenza e all’affetto per i suoi sei fratelli. Ed è col suo sorriso che Coccinella ci racconta le difficoltà di una vita costantemente in salita, di crescita ma di grande forza. I sette fratelli hanno d’altronde un obiettivo: quello di dimostrare ai loro genitori – rappresentati da una foto che portano costantemente con loro – che possono farcela, ovviamente uniti, come loro hanno espressamente chiesto.

Un anime sette storie (e tanti spunti)

C’è un altro aspetto importante che va sottolineato dell’anime Coccinella ed è la presenza di vari punti di vista. Anche se la protagonista principale è la piccola Yoko, è anche vero che l’anime non si concentra solo sulle sue avventure/disavventure, ma sposta il punto di vista anche sugli altri fratelli. Gli oltre 100 episodi della serie animata sono dunque alleggeriti dalla presenza di storie diverse: da Yoko ci spostiamo su Kaji, i suoi sentimenti per una compagna di classe e il sogno di diventare pugile; o ancora su Kintaro, sempre a rincorrere qualche bella ragazza e così via.

Sette storie, sette mondi diversi, sette modi di essere uniti dall’amore per la propria famiglia. Questi sette mondi ci riportano però alla mente altri anime ben noti, dai quali Coccinella prende chiaramente spunto. La passione per il pugilato e l’aspetto stesso di Kaji ci riportano alla mente ‘Rocky Joe’; gli atteggiamenti e le situazioni in cui si ritrova Kintaro invece ricordano ‘Gigi la trottola’; o infine gli sketch divertenti fanno pensare a ‘Ugo il re del judo’.

La sigla

La prima sigla italiana di Coccinella è stata interpretata da I Cavalieri del Re su testo di Lucio Macchiarella e musica di Vincenzo Gioieni. C’è però anche una seconda sigla dallo stesso titolo utilizzata per la trasmissione dell’anime su Telemontecarlo. È cantata da Marianna Cataldi e scritta da Fabrizio Berlincioni su musica di Silvio Amato.

Desiderosi di rivivere altre storie di anime degli anni ’80? Vi ricordiamo che siamo andati all’avventura con Goku, protagonista di Dragon Ball. Ci siamo tuffati nella mitologia con Toriton e tra le stelle col principe Chobin. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking. Abbiamo vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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