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Pronti a tornare su Marte? La NASA ci riprova con Perseverance

Una missione all'insegna della geologia e dell'astrobiologia

Dopo alcuni ritardi e contrattempi, oggi, 30 luglio potremo assistere alla partenza del rover Perseverance di NASA alla volta di Marte. La missione, che ha come scopo principale quello di trovare tracce di vita aliena sul pianeta rosso, includerà diversi strumenti scientifici innovativi e, per la prima volta, un drone autonomo marziano.

Il rover Perseverance di NASA alla volta di Marte

Per quanto segua il lancio 2018 del lander InSight, avvenuto nel 2018, Perseverance per molti aspetti ricorda di più la missione con il celebre robot marziano Curiosity. E non solo perché entrambi sono dei rover di NASA destinati all’esplorazione pianeta rosso, ma proprio per un legame “di sangue” (o meglio, di metallo).

La struttura e il design di Perseverance sono infatti basati proprio su Curiosity. Una scelta che ha permesso a NASA di riutilizzare molti componenti già fabbricatitestati, risparmiando così tempo e denaro.

Questo non vuol dire che non siano state apportate delle modifiche e delle migliorie. Avendo osservato la forte usura negli anni delle ruote di Curiosity, ad esempio, i ricercatori di NASA hanno scelto di dotare Perseverance di ruote più resistenti e robuste, anche per sorreggere il maggior peso (1050 kg contro 899 kg).

Alla ricerca di vita extraterrestre

Uno degli scopi principali della missione NASA riguarda la ricerca di vita (presente o passata) su Marte. E visto che, almeno per come la conosciamo noi, la vita ha bisogno dell’acqua, il sito di atterraggio ed esplorazione di Perseverance sarà il cratere Jezero, che gli scienziati ritengono essere il letto prosciugato di un antico lago marziano. La missione ha poi lo scopo di studiare la geologia del pianeta rosso, con l’aiuto anche di una trivella per scavare sotto alla superficie.

strumenti mars 2020 perseverance NASA rover marte - NASA

Per portare a termini questi obiettivi la missione è dotata di diversi strumenti scientifici. Abbiamo innanzitutto una coppia di fotocamere (Mastcam-Z) che sicuramente nei prossimi anni ci regalerà fotovideo ad alta risoluzione di Marte. Abbondano poi sensori ambientali (MEDA) e di analisi del terreno (PIXL, RIMFAX, SHERLOC, SuperCam) necessari proprio a studiare le caratteristiche geologiche e biologiche di Marte.

Anche l’Italia ha fatto la sua parte dal punto di vista della strumentazione a bordo di Perseverance: è infatti italiano il retroriflettore laser che permetterà, in combinazione con i satelliti in orbita intorno a Marte, di tracciare in maniera accurata la posizione del rover sulla superficie del pianeta.

Un drone chiamato Ingenuity

ingenuity mars 2020 perseverance NASA rover marte - NASATra i vari primati della missione Mars 2020 ci sarà quello di aver portato per la prima volta su Marte un drone, chiamato Ingenuity. Si tratterà del primo velivolo mai fatto volare sulla superficie marziana.

Far volare un oggetto su Marte non è banale: se infatti la gravità è più bassa di quella terrestre (circa un terzo), anche l’atmosfera presente è molto più rarefatta (con una pressione atmosferica pari a meno dell’1% di quella della Terra). Per questo Ingenuity, oltre ad essere molto leggero (solo 1.8 kg), è anche dotato di pale capaci di raggiungere i 2400 rpm (rotazioni per minuto, circa 40 al secondo).

Inizialmente NASA prevederà un periodo di test di 30 giorni, con voli fino a 5 volte al giorno. Data la piccola capacità della batteria, i voli sono comunque limitati ad un massimo di 3 minuti, dove Ingenuity raggiungerà tra i e i 10 metri di altezza e potrà percorre qualche centinaio di metri di volo orizzontale. Nelle pause tra un volo e l’altro ricaricherà la batteria grazie al suo pannello solare e comunicherà a Perseverance i dati raccolti.

L’idea, che sarà messa alla prova in questo mese di test, è sia quella di utilizzare la visuale dall’alto del drone per pianificare la rotta di Perseverance che quella di validare questo modello di spostamento per future missioni.

Un pezzo di Marte sulla Terra

MSR mars 2020 perseverance NASA rover marte ritagliata - NASA JPL

Perseverance, oltre a completare i suoi personali obiettivi scientifici, aprirà la pista ad un’altra ambiziosa missione, ovvero quella per riportare dei campioni di Marte sulla Terra. Fino a questo momento, infatti, gli unici frammenti del pianeta rosso disponibili sono quelli che i ricercatori hanno recuperato da meteoriti originatesi da Marte e caduti sulla Terra. Sarebbe però estremamente prezioso per gli scienziati poter studiare direttamente dei campioni “puri”, senza essere limitati dai soli strumenti di bordo del rover e dal tempo della missione.

Perseverance, con la sua trivella, si occuperebbe soltanto di ottenre tra i 20 e i 30 campioni e di lasciarli disponibili sulla superficie. Sarà poi una missione dedicata, per ora chiamata semplicemente Mars Sample-Return (MRS), a recuperarli.

Un possibile approccio, a cui la NASA sta lavorando con l’ESA e altri attori pubblici e privati, vedrebbe l’utilizzo di un altro rover, un lander e una sonda orbitale. Il rover si occuperebbe di recuperare i campioni e portarli al lander. Qui questi ultimi verrebbero caricati a bordo di un razzo e portati in orbita marziana. A questo punto la sonda orbitale potrebbe recuperarli e riportarli sulla Terra.

Non si tratta sicuramente di una missione semplice. Ma, così come le rocce lunari riportate dalle missioni Apollo ci hanno permesso di comprendere in maniera molto più profonda il nostro satellite, dei campioni marziani ci permetterebbero di capire molte più cose del pianeta rosso. La ripartenza con un razzo da Marte ci permetterebbe inoltre di validare la tecnologia necessaria ad una missione con equipaggio.

Godiamoci il lancio

Il lancio di Perseverance è attualmente previsto per il 30 luglio alle 7 am EDT (le 13 italiane). Potete seguire la diretta su Youtube, che trovare qua sopra o presso questo link. Maggiori informazioni sulla missione disponibili sul sito ufficiale di NASA.

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