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Ginguiser: metafora di una doppia realtà

La Terra messa in pericolo dai Sanzoriani e salvata dal dottor Godo e i suoi quattro giovani combattenti

Il nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata agli anime degli anni ’80 ci riporta nel mezzo di una guerra per la salvezza della Terra. Ginguiser, anime del 1977 prodotto dalla Nippon Animation, arrivato in Italia per la prima volta nel 1982 su Rete 4, non è certamente tra i più noti del genere mecha. I presupposti, d’altronde, sono quelli già trovati in anime affrontati in precedenza nella nostra rubrica: la quiete della Terra viene disturbata da potenti e malvagi alieni che mirano a impossessarsene o, addirittura, a distruggerla per qualche motivo. La particolarità di questi anime, nonché l’aspetto più curioso per i fan del genere, sta però non tanto nella storia presentata, quanto nelle macchine, i cosiddetti ‘robottoni’, che popolano queste vicende, sfoggiando armi e poteri sempre nuovi.

Ginguiser: la storia

La rinascita dei Sazoriani

Come spesso accade negli anime, anche in Ginguiser le mire dei cattivi partono da Tokyo. Il Giappone è, in quasi tutti gli anime degli anni ’70-’80 la base a cui mirano gli alieni per istallarsi sulla Terra o la prima meta da distruggere, perché sede di qualche base strategica primaria. Lo stesso dunque accade in questo anime, dove la pace della Terra viene interrotta dal risveglio di una potente popolazione aliena. “Oggi l’impero Sazoriano è finalmente risorto.” annuncia il sovrano della popolazione aliena nemica, l’imperatore Kaindark, nel primo episodio. È proprio dalla sua voce che arriva poi la spiegazione di quanto accaduto in passato: “Una volta fummo sconfitti dai Plasmani e siamo sprofondati negli abissi. Da allora per 20 mila anni siamo vissuti nel buio e nel silenzio, ma con l’aiuto di una nuova energia ora siamo risoti per dominare la Terra”.

ginguiser malvagi

Le Sfere di Anderes

Le mire dei Sazoriani sono tutte focalizzate sulla ricerca di due particolari oggetti che serviranno loro ad ottenere un enorme potere. “Due delle sacre sfere dell’Impero Sanzoriano si trovano in Giappone, nelle viscere della Terra. Verrà il momento in cui si uniranno tutte e tre le Sfere di Anderes”, viene infatti spiegato dai nemici della Terra. Si tratta, dunque, di tre sfere in grado di concentrare l’energia della costellazione dello Scorpione e ottenere un potere infinito. Attraverso questo potere, i Salzoriani mirano a sottomettere non solo il Giappone ma tutto il pianeta Terra. Come fermarli dunque? Sulla Terra c’è chi è stato preparato a lungo in vista del pericolo del possibile ritorno di questi alieni e ci viene presentato nei primi attimi dell’anime.

Cos’è il Ginguiser?

La controparte dei Sazoriani è rappresentata dal dottor Godo e i suoi combattenti. Il primo citato è l’ultimo discendente degli alieni Plasmani, la popolazione che migliaia di anni fa era riuscita a sconfiggere i Sazoriani. Rimasto in vita grazie ai sui poteri, ha creato quattro veicoli da combattimento, tre robot il Grand Fighter, il Bull Gator, lo Spin Lancer e l’astronave Air Roin, che insieme compongono il Ginguiser. Per pilotarli ha scelto quattro giovanissimi, da lui stesso addestrati: Goro Shigoron, Miki Akitsu, Torajiro Haranami e Zanta Minami. Leader tra i quattro è Goro, che conosciamo nel primo episodio come mago e prestigiatore in un parco giochi. I quattro combattenti sono dotati di un potere magico, il Punto Barriera. Grazie a questo hanno la capacità unica di pilotare i veicoli e unirsi, dunque, nel Ginguiser.

Le origini di Goro e Miki

Nel corso dei 26 episodi dell’anime, siamo quindi immersi in questa guerra tra le due fazioni, il bene e il male. Tra una battaglia e l’altra però conosciamo meglio i suoi protagonisti e scopriamo, ad esempio, che Miki e Goro hanno perso i loro genitori in un incidente aereo causato proprio dai Sazoriani (in effetti poteva mai mancare l’elemento orfano?) sono stati salvati proprio dal dottor Godo, che decise di allevarli personalmente, aumentando i loro poteri paranormali. Intanto la ricerca dei Sazoriani delle sfere prosegue, tra attacchi a città e terrore. Così si va avanti fino agli ultimi due episodi che ci preparano al gran finale. Quando infatti Goro e i suoi compagni entrano in possesso di una delle Sfere di Anderes, i Sazoriani escogitano un piano per impossessarsene e distruggere una volta per tutte i suoi nemici.

ginguiser goro

Il finale

Dopo la perdita di una delle sfere di Anderes, i Sazoriani scompaiono per qualche tempo ma solo per organizzare un piano che miri alla loro definitiva vittoria. La loro scomparsa non fa d’altronde abbassate la guardia al dottor Godo, che inizia a lavorare per potenziare la base. Il piano del malvagio imperatore Kaindark viene poi svelato: ha costruito un finta sfera di Anderes per attirare il Ginguiser. I quattro combattenti cadono alla fine in trappola ma riescono a combattere fino alla fine. Sarà proprio la forza del Ginguiser a portarli infine alla vittoria. L’imperatore Kaindark, d’altronde, ammette la sconfitta e batte in ritirata con i resti del suo esercito: “Impossibile conquistare la Terra fin quando hanno il Ginguiser”, ammette. Tuttavia non è la fine di questa guerra: l’alieno, infatti, dichiara che tornerà appena avrà escogitato un altro modo di conquistare la Terra. Ad attenderlo, però, ci sarà sempre il Ginguiser.

Ginguiser: curiosità e considerazioni

La magia come forma di evasione dalla realtà

Ad alternarsi alle battaglie contro i Sazoriani ci sono gli spettacoli itineranti di magia, essendo il protagonista dotato di abilità e poteri magici. Questo binomio tra macchine e magia crea una sorta di doppia realtà nell’anime. L’aspetto magico è infatti caratterizzante di quei momenti di ‘serenità’ del cartone animato, quasi a voler rappresentare l’utopia di un mondo senza guerre, quindi non più costretto a combattere. A riportarci alla realtà c’è però proprio il Ginguiser, il simbolo della battaglia che i quattro ragazzi guidati dal dottor Godo, portano avanti, giorno dopo giorno. Un binomio che serve anche a spezzare l’atmosfera dei vari episodi, creando un aspetto anche giocoso e simpatico nell’anime.

Una grafica superficiale

La fattura dell’anime non è delle più pregiate che abbiamo visto finora. Il design appare abbastanza superficiale e non curato nei dettagli, fattore che si nota sin dalle primissime scene nel Parco Giochi, dove gli stessi disegni sono ripetuti più volte. Tendenzialmente sono dunque semplici e poco dettagliati; gli stessi robottoni sono poco curati, sembrando talvolta sproporzionati. Nulla in particolare, dunque, attira lo spettatore di fronte alla visione degli episodi, d’altronde la storia abbastanza stereotipata non dà supporto in questo senso.

La sigla

I personaggi

Dottor Godo – È uno scienziato, capo della base del Ginguiser. È l’ultimo discendente dei Plasmani e guida il gruppo composto da quattro ragazzi che pilotano i robot combattenti.
Goro Shigoron – Il leader del team che pilota il Ginguiser. È stato salvato proprio dal dottor Godo da un incidente aereo. In seguito gli conferì gli insegnamenti necessari ad usare la tecnica del “punto barriera”.
Miki Akitsu – È l’unica ragazza del gruppo, nonché assistente di Goro negli spettacoli di magia presentati in giro per il paese.
Torajiro Aranami – È uno dei quattro piloti e rappresenta un personaggio quasi canonico di questi anime: il goffo e robusto aiutante del protagonista.
Zanta Minami – Ultimo pilota, il piccoletto del gruppo.
Imperatore Kaindark – Il sovrano dei Sazoriani e cattivo della vicenda. Nel finale ammetterà la superiorità dei suoi rivali e si ritirerà.

Curiosi di riscoprire altre storie legate agli anime degli anni ’80? Abbiamo affiancato Hurricane Polimar nelle sue missioni, tifato per i protagonisti di Prendi il mondo e vai e risolto casi difficili con Angie Girl. Abbiamo cantato e pianto con Jane e Micci, vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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