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Pat, la ragazza del baseball: quando il talento supera la discriminazione

La storia di una giovane ragazza di talento in uno sport di 'soli' uomini

È tempo di tornare nel mondo dello sport con un anime degli anni ’80 che ci trasporta tra esaltanti sfide di baseball. Pat, la ragazza del baseball è un anime spokon, prodotto nel 1977 dalla Nippon Animation e arrivato in Italia all’inizio degli anni ’80. Diretta da Eiji Okabe e trasmessa in Giappone dall’emittente Fuji TV, la serie è composta da 25 episodi dalla durata di ben 45/50 minuti, che l’adattamento italiano poi modificherà.

Pat, la ragazza del baseball è inoltre ispirato al manga di Shinji Mitsushima. Il successo che il prodotto ottenne in Giappone porterà, nel corso degli anni, alla produzione di altre opere legate alla storia di Pat, da film a nuovi manga fino a live action, tutte rimaste purtroppo inedite in Italia.
Ma qual è la storia che racconta l’anime?

Pat, la ragazza del baseball: la storia dell’anime

Una squadra in difficoltà

Siamo in Giappone. La squadra di baseball dei Tōkyō Mets vive un momento di difficoltà. I primi minuti dell’anime, infatti, ci mostrano un’amara sconfitta in campo per la squadra protagonista, che mira, dunque, a cercare nuovi elementi che possano dare nuova forza al team. A questo sono addetti alcuni elementi senior della squadra, nonché talent scout, che iniziano un lungo viaggio tra le varie prefetture del Giappone alla ricerca di giovani talenti.

Tra questi talent scout c’è Tetsugoro Iwata, vecchia gloria dei Mets che non vuole però ritirarsi dal baseball fino a quando non avrà trovato il suo degno erede. Dopo una lunga ricerca finalmente l’uomo trova ciò che sta cercando in Pat Mizuhara.

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Un talento speciale

Pat Mizuhara è una giovane ragazza che gioca a baseball soltanto come hobby. La studentessa ha infatti un grande sogno: quello di studiare veterinaria e un giorno partire per l’Africa, dove approfondire i suoi studi sugli animali. Il baseball è per lei una semplice attività fisica, seppur fatta con passione. Proprio durante un suo allenamento, Iwata la nota e scorge in lei un talento inaudito.

Pat, che gioca da lanciatrice, è infatti capace di fare un tiro molto particolare, a effetto, ma al contempo molto potente. Un tiro così forte da riuscire a rompere il braccio del suo compagno di squadra. Iwata è entusiasta, così si rivolge alla ragazza, chiedendole di entrare a far parte della squadra dei Mets. Tanti però sono gli ostacoli che l’uomo dovrà superare prima di ottenere ciò che desidera.

pat ragazza baseball

La dimostrazione di Pat

Il primo ostacolo da superare per l’annessione di Pat alla squadra è il regolamento del baseball professionistico, che non prevede la possibilità che una donna faccia parte di una squadra di uomini. Il secondo ostacolo è invece la stessa Pat: la ragazza non vuole entrare a far parte della squadra, in quanto il suo desiderio è quello di continuare gli studi universitari e diventare veterinaria.

La costanza di Iwata riuscirà però, dopo numerosi tentativi, a convincere Pat ad entrare a far parte della squadra dei Tokyo Mets. Tuttavia, l’accoglienza di pubblico e mondo del baseball nei suoi confronti è scettica, proprio perché si tratta di una ragazza. Iwata decide però di organizzare una dimostrazione pubblica, durante la quale Pat mostra il suo incredibile tiro, scatenando la gioia dei tifosi. Una dimostrazione che riesce anche a superare l’ultimo ostacolo, perché di fronte a quel talento, si decide di cambiare il regolamento, eliminando l’esclusione delle donne in squadra.

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Il ‘lancio del sogno’

Superati i primi ostacoli, Pat è ora parte attiva dei Mets. Viene così affidata ad un senior, Yuko, che la aiuta ad integrarsi nella squadra e ad allenarsi, imparando a sua volta molte tecniche nuove grazie alla ragazza. Una notte Yuko (o Mutho nella versione originale) fa un sogno che gli cambierà la vita: vede Pat effettuare un lancio incredibilmente complesso ed imprendibile, che porta alla vittoria la squadra. Da quel giorno il ‘lancio del sogno’, così come viene poi denominato da tutti, diventa la sua ossessione.

In gran segreto, Yuko e Pat iniziano ad allenarsi insieme per far sì che quel lancio diventi realtà. A renderlo unico è la posizione delle dita, e l’esercitazione del polso al movimento del gioco del bowling. L’effetto particolare deriva, dunque, dalla combinazione di questi elementi, e solo dopo un lungo e duro allenamento Pat riesce a maneggiarlo e a farlo funzionare.

Il finale (parziale)

Prima che l’allenamento sia finito, Yuko è però costretto a lasciare la squadra. Pat, dunque, si allena senza di lui, tenendo segreto a tutti, compagni compresi, l’esistenza di questo lancio. Per Yuko il ‘lancio del sogno’ sarà un’ossessione, ma nessuno gli crederà quando, arrivato in un’altra squadra, ne parlerà. Questo fino a quando Pat finalmente lo mostra durante una partita, annientando gli avversari.

Essendo l’unico a conoscere la tecnica che si cela dietro il ‘lancio del sogno’, Yuko è anche l’unico che può battere Pat. Dopo un duro allenamento, i due si trovano quindi faccia a faccia ed è proprio Yuko a vincere. Pat è però contenta di aver potuto realizzare il sogno dell’amico, che per quel tiro aveva quasi perso la testa. Nonostante la promessa, fatta alla sua squadra, di ritirarsi qualora qualcuno fosse riuscito a colpire il suo tiro speciale, Pat invece torna il giorno dopo sul campo, pronta ad allenarsi con i suoi compagni.

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Pat, la ragazza del baseball: curiosità e considerazioni sull’anime

La storia continua ma…

A questo punto si potrebbe dire concluso l’anime, in realtà, nel finale descritto, siamo solo a metà della storia. L’anime infatti continua, ma in realtà la storia di Pat è come se si concludesse qui. Potremmo dividere l’anime in due parti: la prima metà, che si conclude come descritto nell’articolo, dedicata alla storia di Pat, al suo ingresso in squadra, ai successi sportivi e al ‘lancio del sogno’. La storia poi continua nella seconda metà, ma cambia del tutto focus.

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Pat non è più la protagonista degli episodi, anzi è quasi del tutto assente. L’anime, infatti, si concentra sugli altri elementi della squadra in una serie di episodi autoconclusivi, che potrebbero essere visti, dunque, anche non in ordine. In questo senso è come se assistessimo a due diversi anime, seppur con ambientazione uguale.

Una struttura particolare

All’inizio dell’articolo abbiamo fatto cenno alla suddivisione dell’anime in 25 episodi dalla durata di 45/50 minuti l’uno. Abbiamo inoltre rivelato che in Italia non ritroviamo la medesima suddivisione. Ma allora cosa accade? Sappiamo che nel nostro paese la durata canonica degli episodi degli anime è di circa 24 minuti; proprio seguendo questo schema, ‘Pat, la ragazza del baseball’, nella versione italiana, ha subito la divisione di ogni episodio in due semi-episodi che hanno quindi raggiunto la tipica durata italiana, con il conseguente passaggio dalle originali 25 alle 50 puntate.

Conclusioni

In Pat, la ragazza del baseball, lo sport, come spesso accade negli anime giapponesi, è veicolo di una serie di tematiche molto complesse e profonde. In questo caso a colpirci subito è la discriminazione che la protagonista subisce all’inizio della storia in quanto donna. La ben poca credibilità che pubblico, sportivi e dirigenti appartenenti al mondo del baseball hanno nei confronti di Pat nasce semplicemente dal fatto che lei è una ragazza e, per questo, non possa avere le stesse capacità degli uomini. Per di più, la medesima discriminazione è ‘legalizzata’ dal regolamento della federazione sportiva nazionale, che non ammette l’ammissione di una donna in squadra.

L’essere donna è dunque un ostacolo, che Pat è costretta a superare dimostrando a tutti di avere un grandissimo talento, ed essere capace a superare anche i più muscolosi e atletici degli uomini in campo. La forza e la determinazione della protagonista sono sicuramente l’aspetto di maggiore impatto dell’intero anime: Pat è infatti pronta a sovvertire ogni regolamento scomodo senza rappresaglie, solo attraverso il suo talento. Ad incorniciare questo anime sono, infine, le entusiasmanti partire giocate e la presenza di personaggi ben caratterizzati, oltre che di aiutanti indimenticabili.

La sigla

La sigla di Pat, la ragazza del baseball, è cantata da Le Mele Verdi con Alessandra Maldifassi su testo di Loriana Lana, musica di Claudio Maioli, e arrangiamento di Corrado Castellari e Silvano D’Auria.

Volete rivivere altre storie di anime degli anni ’80? Vi ricordiamo che siamo andati all’avventura con Goku, protagonista di Dragon Ball. Ci siamo tuffati nella missione de La regina dei mille anni e tra le stelle col principe Chobin. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking. Abbiamo vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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